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giovedì, Aprile 25, 2024

Rapporto mobilità sostenibile: Campobasso ‘ostaggio’ delle auto

AttualitàRapporto mobilità sostenibile: Campobasso 'ostaggio' delle auto

Ancora un dato negativo e ancora una maglia nera, che arricchisce una collezione già ricchissima. Stavolta a far salire sul podio dei cattivi la città di Campobasso è il rapporto Euromobility, uno studio che riguarda le principali 50 città italiane sulla mobilità sostenibile.

I dati contenuti nella relazione sono tratti dall’osservatorio sulla mobilità sostenibile che mette a disposizione un importante patrimonio di indicatori che vanno dal 2006 al 2017 per le città prese in esame.

Alcuni di questi si riferiscono alla demografia, alle auto in circolazione per tipo e standard europeo di emissione, il trasporto pubblico le aree regolamentate a Ztl e pedonali, l’uso delle bici, i parcheggi, il tasso di incidenti e la qualità dell’aria.

L’Italia in generale si allontana sempre di più dalla media europea per il tasso di motorizzazione che è del 49,8 per cento, cioè di un’auto ogni due abitanti. Ma i dati delle tre città peggiori sono disastrosi. A Campobasso, quartultima nella graduatoria, circolano quasi 71 auto ogni 100 abitanti. Un dato sul quale riflettere se si considera che le città dove si circola meno in auto sono Venezia, e si capisce perché, poi Genova e Milano, dove le auto scendono in linea con le media europea al 51 per cento.

Peggio di Campobasso fanno Perugia, Potenza e L’Aquila. Il rapporto della mobilità sostenibile tiene poi conto anche della tipologia della auto che circolano, Gpl, Metano e a benzina, e anche in questa sezione il capoluogo molisano è stabile alle ultime posizioni. Insieme a Potenza, poi, ultima in classifica per chilometri di corsie utilizzabili dalle biciclette. Zero. Zero come assente, insieme ad un’altra dozzina di capoluoghi, è il piano urbano della mobilità sostenibile, in altre città già a regime: Foggia, Pescara, Bari, Ravenna e le altre 24 che lo stanno redigendo.

Del resto, in centro a Campobasso, per quasi un ventennio si è discusso della opportunità di chiudere oppure no cento metri di piazza Pepe davanti alla prefettura e alla Cattedrale e via Ferrari, alle quali si è aggiunta, ma solo dopo il provvedimento antiterrorismo, la chiusura che sa di definitivo di Corso Vittorio Emanuele.

Il resto, centro storico, area pedonale o ciclabile è solo un lontano e irraggiungibile desiderio di qualcuno. Per il trasporto pubblico i mezzi della Seac sono gli stessi, per dimensione, che circolano da sempre, mentre altrove da anni vengono impiegate almeno in centro navette per lo più elettriche. E Campobasso resta ostaggio delle auto e dei parcheggi ovunque, anche in quella che avrebbe dovuto essere piazza Papa Francesco

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