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venerdì, Marzo 29, 2024

Sanità, il bluff di Neurologia e stroke unit al Cardarelli. Il governatore non ha i poteri per decidere

AperturaSanità, il bluff di Neurologia e stroke unit al Cardarelli. Il governatore non ha i poteri per decidere

di GIOVANNI MINICOZZI

Sei posti letto per la stroke unit, sei per neurologia, più due posti letto in day hospital al Cardarelli di Campobasso. È questa la notizia diffusa nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Donato Toma il quale, d’intesa con il Direttore Generale dell’ Asrem Gennaro Sosto, ha deciso di potenziare l’ospedale di Contrada Tappino e, per altri aspetti, i nosocomi di Venafro e di Agnone, attraverso un impegno finanziario della Regione pari a un milione e duecentomila euro reperiti dai fondi destinati dal governo al patto per il Molise. Di per sé si tratta di una buona notizia, peraltro sollecitata da più parti rispetto alle emergenze per patologie tempo -dipendenti, considerato anche il perpetuarsi della mancanza di un servizio di elisoccorso. A dire il vero, l’annuncio diffuso dal Presidente Donato Toma resterà tale poiché esistono vincoli normativi che non consentono di attivare, in tempi ragionevoli e in mancanza del commissario, il nuovo reparto all’interno dell’ospedale Cardarelli di Campobasso nonostante si tratti di un semplice trasferimento di Neurologia e stroke unit dal Veneziale di Isernia come previsto dal piano operativo straordinario approvato con Legge dello Stato. La mancanza del commissario ad Acta, infatti, preclude la possibilità di accreditare il nuovo reparto, se e quando sarà pronto, poiché tale compito appartiene alla esclusiva competenza dello stesso commissario ad Acta che, al momento, non esiste. Inoltre, la normativa in vigore consente alle Regioni in piano di rientro dal deficit di erogare fondi propri destinati alla sanità solo per ripianare il debito e non per attivare nuovi servizi. Peraltro, la delibera di Giunta, che stanzia un milione e duecentomila euro per l’apertura del nuovo reparto, non è stata ancora inserita sul sito della Regione e,quindi, non si comprende con precisione da quale capitolo siano stati prelevati i fondi. Comunque, il direttore generale dell’Asrem Gennaro Sosto ha confermato la notizia circa la riapertura dei reparti di neurologia e stroke unit trasferiti dall’ospedale di Isernia, per “opportunità geografica” – ha detto, e di aver chiesto alla Regione i finanziamenti per attrezzare i locali. Sosto ha anche confermato che l’accreditamento lo potrà fare solo il commissario ad Acta ma confida nella circostanza che prima o poi costui arriverà e che, intanto, serve del tempo prima di poter attivare il nuovo servizio. Dunque, per alcuni mesi resterà l’attuale situazione di pericolo per i pazienti colpiti da patologie tempo -dipendenti sempre che il commissario ad Acta, quando arriverà, non decida di annullare il provvedimento varato dal Governatore. Alcuni addetti ai lavori ipotizzano che l’annuncio di Toma nasconda un bluff o una provocazione diretta al futuro Commissario e al Governo per la scontata e contestata (dal Governatore) decisione di puntare su un tecnico e di non affidare l’incarico di commissario al Presidente della Regione il quale, se avesse avuto pieni poteri, avrebbe potuto riattivare il pronto soccorso di Larino e di Venafro, anziché chiuderli definitivamente, così come avrebbe avuto la piena possibilità di aprire davvero, con i suoi poteri, Neurologia e Stroke unit al Cardarelli.
Intanto, il braccio di ferro tra Toma e il Governo continua ma è del tutto evidente che le responsabilità del consiglio dei Ministri sulla mancata nomina del commissario sono davvero clamorose e contribuiscono ad affossare ulteriormente il sistema sanitario regionale.

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