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giovedì, Aprile 25, 2024

Crisi economica, produttiva e sociale: il Molise nel baratro

EditorialiCrisi economica, produttiva e sociale: il Molise nel baratro

di GIOVANNI MINICOZZI

Il Sud è povero ma il Molise lo è ancora di più. Il dato drammatico è contenuto nelle anticipazioni dell’ associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno (Svimez) del 2018, ma riferite all’anno 2017 e riprese dagli organi di informazione nazionali, in particolare dal TG2. Negli ultimi sedici anni circa due milioni di residenti sono emigrati al Nord e in Europa, seicentomila giovani occupati in meno, raddoppio delle famiglie (seicentomila) in cui sono tutti disoccupati. Diritti fondamentali negati, dalla sanità alla sicurezza , all’istruzione. Rallentamento dell’economia e della crescita del Pil, sacche ampie di emarginazione e degrado sociale, crescita del lavoro a bassa retribuzione dovuta alla dequalificazione e all’esplosione del part time a tempo determinato. A stare peggio in questo contesto sono i giovani tra i 15 e i 34 anni  che emigrano in massa, circa un milione , dei quali il 16% ovvero centocinquantamila laureati. Nel Molise va ancora peggio sui fronti dell’emigrazione giovanile, dell’occupazione, della povertà che affligge ormai circa centomila molisani, della sanità con forte mobilità passiva e lunghissime liste di attesa, con un Pil che ha perso lo 0;1% nel 2017 mentre nelle altre Regioni del sud è cresciuto dell’1%  e con lo spopolamento delle aree interne. Una situazione tragica ,insostenibile e sconfortante quella molisana che dovrebbe far vergognare chi ha governato la Regione negli ultimi dieci anni. Invece dai Palazzi del potere tutti tacciono tranne l’eurodeputato Aldo Patriciello che sembra aver compreso la lezione dello Svimez. “Un Mezzogiorno che perde i suoi giovani è un territorio che perde il futuro – ha scritto in una nota l’eurodeputato di Forza Italia. Il  drammatico calo demografico dell’ultimo decennio testimonia che la questione meridionale è tutt’ altro che risolta ed è inutile nascondersi dietro un dito. Fino a quando si continuerà a non affrontare seriamente il nodo della sperequazione enorme – ha spiegato Patriciello – sarà difficile arrestare l’emigrazione dei nostri giovani. Serve un vero e proprio piano Marshall per il sud che sia frutto di una strategia comune  tra Europa, governo e Regioni. C’è bisogno di invertire la rotta e dare un segnale di forte di discontinuità con il passato. I dati di questi ultimi giorni – ha concluso Aldo Patriciello – non fanno altro che certificare una realtà ben nota a tutti ma che stranamente fa fatica a entrare nella priorità dell’agenda politica”. Finalmente, aggiungiamo noi,  qualcuno che punta i piedi rispetto a una situazione di grave emergenza. L’ex Governatore Michele Iorio, invece , si tira fuori dalle critiche e punzecchia Patriciello. ” Io non mi vergogno di niente perché durante il mio mandato ho fatto tutto il possibile  per rilanciare lo sviluppo ma la stretta sui trasferimenti ci ha costretto a finanziare i servizi con i fondi destinati allo sviluppo – ha scritto Iorio in una nota. Sono convinto che e’ necessario cambiare rispetto al passato ma passare indistintamente dal centrodestra al centrosinistra per restare in maggioranza non aiuta il cambiamento – ha concluso Michele Iorio rispondendo ad Aldo Patriciello. Resta il dramma della tragica situazione e, al momento, non sembra che la Regione stia affrontando con strumenti adeguati la crisi che attanaglia il Molise. Comunque attendiamo con ansia e con fiducia le risposte e le azioni di contrasto alla tragica situazione da parte dei  politici regionali.

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