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martedì, Aprile 16, 2024

Isernia. Punto nascita, le nuove strategie messe in campo per salvare il reparto

AttualitàIsernia. Punto nascita, le nuove strategie messe in campo per salvare il reparto

Non solo senologia. Nell’elenco dei reparti del Veneziale di Isernia che rischiano di chiudere, già da molto tempo figura il punto nascita. Ma grazie all’impegno del personale dell’unità operativa di Ostetricia e ginecologia – e all’azione di stimolo di un comitato costituto da neo mamme – questa possibilità almeno per ora è stata rimandata. E se le cose dovessero continuare così, anche a fine anno si dovrebbe brindare a un altro ottimo risultato, fino a qualche tempo fa impensabile. L’obiettivo primario, quello del raggiungimento e del superamento dei 500 parti l’anno, sembra essere alla portata. Così come appare in calo la percentuale di tagli cesarei. Nel frattempo si è pensato a umanizzare il percorso nascita, con una serie di comfort e iniziative che accompagnano la mamma dal travaglio alla fase dell’allattamento al seno, possibilmente evitando il latte artificiale. Anche l’accesso delle pazienti ai servizi ambulatoriali è stato facilitato. Mentre per quanto riguarda l’attività ginecologica, le liste d’attesa si sono ridotte notevolmente, scendendo sotto i 30 giorni. Ma soprattutto – ha ricordato il dirigente medico Ostetricia-Ginecologia Angela Scungio, – si sono intensificati i contatti e i rapporti con le regioni vicine. Sono sempre più numerose, infatti, le donne della provincia dell’Aquila e di Caserta che scelgono il Veneziale per mettere al mondo i loro figli, permettendo così al punto nascita isernino di raggiungere la soglia dei 500 parti. Dei risultati raggiunti negli ultimi mesi e del futuro di Ostetricia-Ginecologia se ne parlerà mercoledì prossimo, durante un incontro in reparto al quale prenderanno parte, tra gli altri, i vertici della Asrem e i rappresentanti delle istituzioni regionali e locali.

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