Michele Cesaride, il 47enne di Larino, colpito da emorragia cerebrale lo scorso martedì, è deceduto ieri sera a San Giovanni Rotondo, dove era arrivato con una corsa disperata per un intervento chirurgico che non è stato più possibile effettuare. Al San Timoteo la Tac era fuori uso e in Molise non c’è un centro di emergenza per la neurochirurgia. La moglie Beatrice già ieri mattina, aveva autorizzato la donazione degli organi, sapendo che era anche un desiderio del marito, ne avevano parlato altre volte. L’espianto è stato ultimato questa mattina dai medici dell’ospedale di San Giovanni Rotondo in collaborazione con l’Istituto Trapianti di Bari. Cuore, reni e fegato di Michele salveranno la vita ad altre persone. Le cornee invece non sono state prelevate perché saranno esaminate per l’autopsia, che è stata decisa dalla Procura di Larino che indaga, al momento, per omicidio colposo, interruzione di pubblico servizio e omissioni di atti d’ufficio. Anche la famiglia, ieri, assistita dal penalista Michele Urbano aveva depositato un esposto. Martedì alle 16, a Larino è prevista l’udienza con cui verrà conferito l’incarico collegiale. Tre i medici che saranno incaricati per l’autopsia, probabilmente un neurochirurgo, un medico legale e un anatomopatologo. L’esame si svolgerà tra mercoledì e giovedì. Fino ad allora il corpo di Michele resta sotto sequestro all’obitorio di San Giovanni Rotondo. Per la prossima settimana anche i medici dell’Istituto Trapianti di Bari, dovranno consegnare una relazione dettagliata sull’analisi degli organi espiantati. Un resoconto che confluirà in quello finale che verrà elaborato dopo l’autopsia. Intanto a Larino, oggi, dopo la rabbia dei giorni scorsi, è il giorno del dolore. Domani, alle 19, davanti all’ospedale Vietri ci sarà una manifestazione di protesta per quanto accaduto a Michele, organizzata dal Forum per la Sanità Pubblica.
Michele è deceduto: donati gli organi. Martedì l’udienza per conferire l’incarico per l’autopsia
