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venerdì, Aprile 26, 2024

Isernia. Omicidio Mino Pecorelli, in un libro le verità sul processo che coinvolse Andreotti

AttualitàIsernia. Omicidio Mino Pecorelli, in un libro le verità sul processo che coinvolse Andreotti
Rosita Pecorelli

Mino Pecorelli, giornalista originario di Sessano del Molise, faceva bene il suo mestiere. Le inchieste condotte dal fondatore di “OP” facevano sempre rumore. Di certo le sue fonti erano rilevanti: fu proprio lui, ad esempio, a pubblicare alcuni documenti inediti sul sequestro Moro. Ma non solo. Quasi tutte le vicende più scottanti di quel periodo furono trattate dalla sua rivista. Alcuni articoli erano vere e proprie profezie, come quella sulla sua morte, avvenuta in circostanze mai chiarite, finite al centro di un processo a Perugia, che ebbe tra i suoi imputati anche Giulio Andreotti. Alla fine la Cassazione ha assolto tutti. Ma con il libro “Il divo e il giornalista”, presentato a Isernia, Alvaro Fiorucci e Raffaele Guadagno hanno voluto tenere alta l’attenzione su questa vicenda. Nonostante le assoluzioni, la figura del giornalista di Sessano ne è uscita rafforzata dal processo: qualcuno in sede giudiziaria lo ha definito un ricattatore professionista, ma questa tesi è stata bocciata. Pecorelli si indebitava pur di mandare avanti il suo giornale. Rosita Pecorelli, presente all’incontro organizzato dall’Ordine degli avvocati e dall’ordine dei giornalisti, ha lottato e continua a lottare affinché la verità sulla morte del fratello venga a galla. Sull’omicidio ha le idee molto chiare. E si augura che si aprano nuovi procedimenti. A margine dell’incontro è emerso anche il legame profondo tra Mino Pecorelli e la sua terra d’origine: “Il giorno della sua morte – ha svelato Rosita Pecorelli – mi disse: se risollevo il giornale, nel giro di un paio di anni me ne torno a Sessano, a casa mia”.

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