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giovedì, Marzo 28, 2024

Zuccherificio del Molise, ore drammatiche per gli ex lavoratori. Il 4 luglio scade la mobilità

AperturaZuccherificio del Molise, ore drammatiche per gli ex lavoratori. Il 4 luglio scade la mobilità

di PASQUALE DI BELLO

E’ iniziato il conto alla rovescia per 25 dei 69 ex dipendenti dello Zuccherificio del Molise per l’uscita definitiva dal mondo del lavoro e dalle tutele previdenziali sinora adottate. Scade infatti il prossimo 4 luglio la procedura di mobilità alla quale sinora sono stati assegnati. Dal prossimo 5 luglio ex lavoratori e relative famiglie rimarranno letteralmente in mezzo ad una strada. E’ quanto hanno scritto – testuali parole – in una nota indirizzata al Presidente della Regione Toma e ai nuovi amministratori regionali. Per gli altri lavoratori il termine scadrà il 4 gennaio 2019.Siamo ormai giunti al calvario di una via Crucis che si è dispiegata drammaticamente nel corso degli ultimi anni. Sono stati diversi i tentativi, spesso maldestri, di salvataggio dell’industria saccarifera molisana, un fiore all’occhiello concepito dall’On, La Penna e dalla Democrazia Cristiana a metà degli anni ‘60 e che per decenni ha garantito lavoro, ricchezza, prosperità a operai, impiegati, famiglie, agricoltori e ad un indotto che, dagli autotrasportatori al personale avventizio ha beneficiato di quella grande stagione di trasformazione rappresentata dalla industrializzazione del basso Molise. Adesso il sogno è finito, ed è finito per sempre. Chiusi come un sepolcro dimenticato, i cancelli dello Zuccherificio rappresentano un monumento ai caduti sul lavoro, operai e maestraze alla quali – fortunatamente – non è toccata una morte reale ma una civile ed economica che spesso ci va vicino. Un danno accompagnato dalla beffa di promesse di riqualificazione, bandi per la ricollocazione, attese, aspettative e speranze tutte, nessuna esclusa, miseramente avvelenate dal chiacchiericcio politico sterile e inconcludente che non ha portato a nulla.

I nuovi amministratori regionali devono trovare una soluzione immediata”. L’appello dei lavoratori si conclude con queste parole. Intanto il tempo trascorre, il 4 luglio è vicino, e purtoppo Toma non ha mani e piedi forati e un taglio al costato. Perchè in questo caso, drammatico, più che trovare una soluzione occorre fare un miracolo.

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