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venerdì, Aprile 19, 2024

Aprire un bar in Molise: quali costi considerare?

EvidenzaAprire un bar in Molise: quali costi considerare?

Aprire un bar nella propria città, o in qualsiasi altro posto in Italia, come ad esempio in Molise, può essere il sogno di tanti giovani che vogliono emergere nel mondo del lavoro. Prima di fare questo grande passo, però, bisogna considerare diversi aspetti che riguardano ogni minimo particolare, dalla ricerca relativa ai costi, ai requisiti e agli oggetti da comprare come lo zerbino in gomma e la macchina del caffè professionale. Molto spesso ci affidiamo alla rete per reperire informazioni, anche se il materiale messo a disposizione dal web può risultare incompleto, non aggiornato o appena abbozzato, e questo complica la vita agli aspiranti imprenditori. La globalizzazione e il marketing hanno fatto capolino anche in questa realtà, trasformandola e stravolgendola molte volte, tanto che oggi è difficile trovare un locale che non si sia specializzato in qualcosa.

 Impossibile scegliere la posizione ideale: si tratta di punti strategici rari da trovare, tuttavia possiamo lavorare molto in questa direzione, selezionando il locale che meglio può rispondere alle nostre esigenze e darci visibilità. È necessario studiare dati demografici della zona di interesse, per comprendere il contesto in cui si inserisce: dovrai quindi reperire informazioni sul numero di abitanti, l’età media, reddito delle famiglie e così via.

Inoltre devi necessariamente capire che genere di edifici circondano il locale che hai individuato: uffici, scuole, università, palestre? Il movimento di potenziali clienti va studiato con cura, cercando così poi di optare per una zona di passaggio maggiore e magari prediligendo zone dotate di posteggio auto.

A livello societario, per aprire un bar bisogna avere la Partita Iva e l’iscrizione al Registro delle imprese. Bisogna avere tutti i permessi obbligatori per l’apertura di una attività, come il certificato ASL (che attesti la sicurezza e l’igiene dei locali, si richiede alla ASL tramite apposito modulo, la ASL invierà personale per i controlli) e l’iscrizione a Inps ed all’Inail; ottenere il permesso per l’esposizione dell’insegna e pagare la relativa tassa; ottenere il certificato HACCP per la somministrazione di alimenti e bevande, dichiarare al comune l’inizio attività e ottenere il permesso, pagare la Siae nel caso in cui pensiate di trasmettere musica nel locale, accertarsi che i propri collaboratori siano in possesso degli attestati utili a manipolare gli alimenti, ottenere il documento di valutazione dei rischi. Insomma, si dovrà accertare che il tuo locale risponda alle normative in materia di igiene sicurezza degli impianti: dovrai garantire l’accesso ai disabili ed avere bagni adeguanti anche a questo scopo, oltre a far sì che vi siano appunto impianti a norma, uscite di sicurezza, estintori e altri requisiti che rispondano alle imposizioni per la sicurezza in caso di incendio e così via. Inoltre, sia tu che i tuoi collaboratori dovrete seguire corsi adatti alla manipolazione del cibo, in modo tale da poter cucinare e servire alimenti nel totale rispetto della legge. Giustamente si tratta di precetti che mirano alla salvaguardia dei lavoratori e della clientela, e anche se sembrano minuziosi sono indispensabili.

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