Con la processione che ha riaccompagnato i Martiri nella chiesa della Ss Annunziata, a Venafro si sono conclusi i festeggiamenti in onore dei santi Nicandro, Marciano e Daria, secondo la tradizione martirizzati alle porte della città, dove oggi c’è la basilica edificata in loro onore. Un legame davvero profondo quello tra i venafrani e i loro patroni, che di anno in anno rafforza l’orgoglio di appartenere a questa comunità. Questa devozione non si può spiegare con le parole. Fa parte del Dna dei venafrani. Per loro si è disposti a fare anche qualche sacrificio. C’è chi ad esempio, per un mese si sveglia ogni mattina prima dell’alba per seguire la messa delle 5. La processione, come sempre, è stata preceduta dall’”ammessa”, l’asta organizzata per aggiudicarsi il diritto di portare in spalla le statue. Per il busto di San Nicandro quest’anno sono stati raccolti 4mila euro. Dopo l’asta, tutti in processione. A scandire la lunga marcia l’inno di San Nicandro, intonato più volte durante il percorso che conduce nel centro storico, tra i vicoli vestiti a festa. Tra i momenti più attesi l’arrivo alle Manganelle, una salita molto ripida che i portatori delle statue riescono ad affrontare solo facendola di corsa. Poi l’arrivo alla chiesa dell’Annunziata e l’arrivederci all’anno prossimo, con l’augurio che la Santa Manna torni a farsi vedere sul sarcofago di San Nicandro.
Venafro. Conclusi i festeggiamenti onore dei santi Nicandro, Marciano e Daria
