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venerdì, Aprile 19, 2024

Pd, Fanelli si dimette. Il partito verso il congresso: sì al coordinamento di nove componenti

AperturaPd, Fanelli si dimette. Il partito verso il congresso: sì al coordinamento di nove componenti

di ANNA MARIA DI MATTEO

Il Partito democratico del Molise prova a rialzarsi, dopo la pesante sconfitta elettorale rimediata alle Politiche prima e alle Regionali poi. E riparte dal congresso, previsto per il prossimo autunno. Prima tappa del percorso l’assemblea regionale, convocata a Campobasso. In platea amministratori locali, tra cui il sindaco Battista e l’assessore Pietro Maio, il sindaco di Termoli Sbrocca. In fondo alla sala ci sono anche l’ex governatore Frattura e il consigliere regionale Vittorino Facciolla, l’ex assessore Veneziale. A presiedere i lavori la presidente dell’assemblea, Laura Venittelli. La segretaria regionale Micaela Fanelli, insieme con tutta la segreteria, si è presentata dimissionaria. Dimissioni già annunciate nei giorni scorsi e formalizzate nel corso del suo appassionato intervento. L’assemblea è stata l’occasione per fare l’analisi della sconfitta, ma anche per lanciare l’appello a quanti ci credono ancora, a ripartire e a voltare pagina. Ma, al di là del mea culpa e delle buone intenzioni per ritrovare l’unità, alla fine, l’assemblea, o meglio quello che rimaneva prima della chiusura dei lavori, si è spaccata. Intanto  va detto che tutta la componente rutiana non si è presentata e su 60 componenti erano presenti in 21. Al momento della votazione erano rimasti in 19.  Con 9 voti a favore, tre contrari e due astensioni è passata  la mozione, sostenuta dai consiglieri regionali Fanelli e Facciolla che prevede la creazione di un coordinamento di nove persone, eletto dalle Federazioni. Per quelle di Campobasso ed Isernia la mozione dice espressamente “…sentiti i due consiglieri regionali”, mentre per quella di Termoli l’elezione avverrà d’intesa con i due rappresentanti in Consiglio regionale. Il coordinamento traghetterà il partito fino al congresso. Ma non sono mancate le polemiche, come quella del consigliere comunale Pino Libertucci, che ha votato contro la mozione e nel suo intervento aveva sollecitato un segnale forte di discontinuità rispetto al passato. Segnale, che a suo giudizio non è arrivato. E ne è la conferma dell’approvazione della mozione. Per Libertucci , a questo punto non resta che chiedere il commissariamento. 

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