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giovedì, Aprile 25, 2024

Gam e Zuccherificio. Attese e richieste di sindacati e lavoratori al nuovo governo regionale

AperturaGam e Zuccherificio. Attese e richieste di sindacati e lavoratori al nuovo governo regionale

Cinque anni passati in via IV novembre, ma le risposte non sono mai arrivate. Cinque anni davanti alla sede del consiglio regionale, durante i quali non sono mancati i momenti di tensione, di scoramento, di rabbia e infine di rassegnazione.

Perfino verdura e pomodori lanciati contro il palazzo del potere non hanno intaccato le sensibilità, le coscienze, si sarebbe detto una volta e lo scenario è semmai cambiato in peggio.

I lavoratori, gli ex, di due colossi dell’agroalimentare Zuccherificio e Gam, cinque anni dopo una legislatura a guida centrosinistra, che avrebbe dovuto almeno per collocazione politica mettere al centro dell’agenda politica il lavoro, si ritroveranno davanti a quello stesso cancello, alla medesima aiuola e alla solita inferriata, alla quale hanno attaccato bandiere e striscioni, oltre che le loro speranze tradite.

I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, hanno cambiato destinazione alla loro carta intestata. Il nuovo interlocutore è il presidente Donato Toma, da poche settimane arrivato in via Genova con sopra le spalle un fardello di problemi che nemmeno un asino da soma riuscirebbe a sopportare.

Tra questi, l’ennesima richiesta di un incontro tra le parti. Fai, Flai e Uila, le sigle sindacali degli agroalimentari chiedono al governatore di conoscere quale sarà il destino degli ex dipendenti di due aziende che hanno dato lavoro a centinaia di famiglie, nel corso della loro storia pluridecennale forse a migliaia. Di certo hanno costituito uno dei bacini elettorali più appetiti da consiglieri, sindaci, assessori, presidenti, deputati e senatori. Oggi un pacco di carte sulle scrivanie e un drappello di persone sbandate e spaventate da un futuro che non conoscono.

Qualche giorno fa si è detto del ricollocamento di alcuni ex dello Zuccherificio. Più fumo che sostanza, visto che alcuni di loro hanno spiegato che per lo più si tratta di sistemazioni molto temporanee nei lavori socialmente utili e che non possono certo garantire la sicurezza del posto che avevano fino al crac dell’industria di Termoli.

Quelli della Gam di Bojano aspettano notizie dal nord. Dal Veneto in particolare, dove ha sede Amadori che ha promesso di rimettere sul mercato i prodotti della filiera del pollo, un tempo vanto dell’area matesina. Anche stavolta la richiesta d’incontro, arriva dopo assemblee più o meno partecipate. Toma da settimane ripete che il lavoro sarà il suo faro guida. Alla prossima seduta del consiglio regionale, non ancora convocato, dopo cinque anni, i lavoratori che hanno perso il posto ma non la speranza saranno ancora là davanti.

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