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venerdì, Aprile 19, 2024

Dal XXIV vertice nazionale antimafia: “Anche in Molise ci sono infiltrazioni mafiose”

AttualitàDal XXIV vertice nazionale antimafia: "Anche in Molise ci sono infiltrazioni mafiose"

di VINCENZO MUSACCHIO

La mafia c’è ed è un fenomeno globale. Si può fare la lotta alla mafia anticipandone le mosse e le strategie? E’ possibile la lotta alla mafia del giorno prima? E’ il tema del XXIV° Vertice Nazionale Antimafia organizzato a Napoli il 5 maggio nell’Antico Palazzo Depretis sede dell’Osservatorio Mediterraneo. Numerosi gli interventi in programma, primo fra tutti quello di Cesare Sirignano magistrato di spicco della Procura Nazionale Antimafia. Subito dopo Vincenzo Musacchio, Direttore scientifico della Scuola di Legalità “don Peppe Diana” di Roma e del Molise, ha ricordato la figura di Antonino Caponnetto ed il suo rapporto personale con il magistrato. Sono intervenuti numerosi magistrati, tra i quali il Procuratore Generale di Napoli, forze dell’ordine e giornalisti (tra cui Paolo Borrometi), impegnati quotidianamente su un terreno difficile come quello della lotta alle mafie. Si è parlato di riciclaggio internazionale, della questione rifiuti, della questione carceraria, sono stati illustrati i risultati dell’importante ed esclusivo report sulla criminalità organizzata a Malta ed i legami con l’Italia. Interessante per il Molise la relazione del dott. Sirignano magistrato della Procura Nazionale Antimafia, il quale ha chiarito come non vi sia nessuna regione italiana immune dalle infiltrazioni mafiose. Si è ha parlato dunque anche della nostra Regione e delle infiltrazioni nell’area litoranea che provengono dalla mafia foggiana e di quelle della camorra che colpiscono la provincia di Isernia. Si è accennato alle infiltrazioni nel nostro tessuto economico specie per reinvestire capitali nel settore immobiliare, nei trasporti e nella ristorazione. I punti su cui occorre tenere alta la guardia sono i fondi europei, l’eolico selvaggio e la ricostruzione post terremoto. Il magistrato antimafia di Napoli Catello Maresca (che pose fine al dominio dei Casalesi) ha concluso i lavori sostenendo che le mafie hanno cambiato strategia sostituendo alla violenza la corruzione e stanno diventando sempre più invisibili e più potenti.

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