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giovedì, Marzo 28, 2024

La denuncia della Cgil: il mondo della scuola dimenticato dalla classe politica molisana

AperturaLa denuncia della Cgil: il mondo della scuola dimenticato dalla classe politica molisana

di ANNA MARIA DI MATTEO

La campagna elettorale per le elezioni regionali volge ormai al termine ma tra i temi affrontati e dibattuti non c’è stato quello legato al mondo della scuola. E’ l’amara constatazione del segretario regionale della federazione lavoratori della conoscenza della Cgil, Pino La Fratta che ha espresso rammarico per la sottovalutazione, da parte della classe politica, di una serie di problemi che sono diventati vera emergenza, primi fra tutti lo spopolamento e gli organici. “La scuola molisana continua ad andare incontro ad un drammatico calo della popolazione scolastica – è la denuncia della Cgil – Anche quest’anno ci saranno 965 alunni in meno, portando la popolazione scolastica a poco più di 38mila alunni, contro gli oltre 47mila del 2006, pari a -2,48%, a fronte del dato nazionale dello 0,3%. Si tratta della percentuale più alta d’Italia”, ha precisato La Fratta che ha anche evidenziato come questa situazione avrà le inevitabili ripercussioni negative sugli organici per il personale: ci saranno 25 docenti in meno, soprattutto nella scuola dell’infanzia e nella primaria.

Critica la situazione anche per gli insegnanti di sostegno: a fronte di un organico di circa 900 posti – ha spiegato il sindacalista – solo 700 sono quelli consolidati in organico di diritto. Ciò impedirà di procedere ad immissioni in ruolo e trasferimenti tra le due province per il sostegno nella scuola dell’infanzia e nella primaria. Pochissime speranze di trasferimento per circa 200 insegnanti molisani che ad oggi sono titolari fuori regione e che ogni anno si trovano a dover aspettare settembre per tentare di ottenere un’assegnazione”, ha proseguito La Fratta che poi ha anche denunciato l’assenza di servizi che consentano le iscrizioni al tempo pieno. Ed il Molise, dopo la Sicilia, annovera la percentuale più bassa d’Italia: l’11,2% di iscritti a fronte di una media nazionale che è del 39 %.

A fronte di questo contesto, estremamente preoccupante, lamentiamo l’indifferenza di tutti, in primis della classe politica regionale che in questi anni si è completamente disinteressata al tema – ha denunciato il sindacato – Sintomatico è il fatto che dal 2016 in questa regione manchi l’assessore, il piano di dimensionamento scolastico non è stato approvato – ha proseguito la Cgil – la legge sul sistema d’istruzione e formazione è ferma al 1975, mancano gli interventi per garantire il diritto allo studio, l’edilizia scolastica è in una situazione drammatica. A questo punto – ha concluso Pino La Fratta – è necessario aprire una vertenza nazionale oltre che regionale affinché vengano salvaguardate le esigenze del mondo della scuola del Sud, in particolare del Molise”.

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