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giovedì, Aprile 25, 2024

Trasporto ferroviario, Pendolaria: in Molise solo linee di interesse storico

AttualitàTrasporto ferroviario, Pendolaria: in Molise solo linee di interesse storico

di GIOVANNI DI TOTA

Italia a due velocità per i pendolari che viaggiano in treno, più di cinque milioni e mezzo di persone ogni giorno, perché se da una parte i viaggiatori sono in aumento, dall’altra crescono le differenze tra regione e regione e sulla stessa rete ferroviaria, segnata per un verso dai successi dell’alta velocità e per l’altro dai tagli agli intercity e da treni regionali spesso troppo vecchi e lenti.

Nel 2017 il numero dei pendolari che usano il servizio ferroviario regionale, è aumentato con una crescita di 11mila passeggeri al giorno, mentre il numero di persone che ogni giorno prende la metropolitana nelle sette città in cui è presente (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania) è in crescita.

Ma ci sono anche più di milletrecento chilometri di linee ferroviare chiuse negli ultimi anni: ad esempio, in Molise non esiste più un collegamento ferroviario con il mare, sono scomparsi i treni che dal 1882 collegavano Campobasso con l’Adriatico e con Termoli.

Lo rivela Pendolaria, il rapporto stilato da Legambiente sul trasporto ferroviario, oggi presentato a Roma. Eppure, dove si investe nella cura del ferro il numero dei pendolari cresce e aumenta la voglia di spostarsi in treno come è accaduto in Lombardia, dove nonostante le difficoltà su alcune linee, si è raggiunta quota 735.000 passeggeri ogni giorno sui treni regionali (con un +3,1% nel 2017 e +24% dal 2009 o in Friuli Venezia Giulia dove si è passati da 13mila a 21.500 i viaggiatori con un aumento del +38%.

In Molise, invece, Pendolaria racconta che la linea Campobasso Roma è tra le dieci peggiori d’Italia così come hanno segnalato i passeggeri che hanno contribuito a stilare la classifica. Negli ultimi anni Trenitalia ha acquistato anche nuovi treni, dimostrando che la parola investimento ha ancora qualche significato per la nostra regione, dove tuttavia i numeri e i risultati parlano una lingua diversa. E allora resta solo l’archeologia industriale e il paesaggio incontaminato di alcuni tratti, come la Carpinone Sulmona o la linea che collega Molise e Campania, la Bosco Redole – Benevento riaperta per fini turistici. Rispetto alle grandi direttrici ferroviarie il Molise ha dovuto battagliare per conservare la fermata a Termoli dei treni veloci. Poi per il resto è sempre e solo littorina

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