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sabato, Aprile 20, 2024

Ciao ciao. In Molise i lavoratori crepano, il Consiglio si trastulla e le elezioni sono cancellate

AperturaCiao ciao. In Molise i lavoratori crepano, il Consiglio si trastulla e le elezioni sono cancellate

di PASQUALE DI BELLO

Si chiude nel peggiore dei modi una legislatura regionale che peggiore di quello che è stata non poteva essere. E si chiude col bilancio drammatico: in questi cinque anni oltre diecimila lavoratori sono rimasti travolti dalla crisi e, soprattutto, dalla mala politica. Dalla incapacità di una classe dirigente che s’era presentata come la panacea per tutti i mali e che si è invece rivelata una mala pianta che ha finito di distruggere ogni possibile prospettiva per migliaia di lavoratori e famiglie. Ancora una volta, lo spiazzo antistante il Consiglio regionale è stato teatro della protesta livida e disperata di lavoratori ed ex che, a vario titolo, chiedono alla politica risposte che la politica non è stata capace di trovare. A patto che per risposte non vogliano intendersi i fumogeni chiamati stage e tirocini formativi con i quali i signori del palazzo hanno in questi anni rimestato le carte e mescolato alle lacrime vere dei lavoratori quelle indotte dal fumo che è stato loro sparato negli occhi. Mentre in aula agonizzante la maggioranza si trastulla con l’ultimo odioso giocattolo, quello della data indefinita delle prossime elezioni regionali, fuori i lavoratori rompono ancora una volta il clima di silenzio e di omertà che sembra attraversare il Molise. La legislatura è finita ma restano aperte tutte le crisi industriali, come ha sottolineato Franco Spina della Cgil.

Oltre al comitato permanente degli ex lavoratori in lotta, uno dei pochi presidi civili del Molise, davanti al Consiglio regionale c’erano anche i rappresentanti dei 1744 lavoratori della mobilità in deroga che aspettano la liquidazione delle loro spettanze. Anch’essi presi abilmente per il naso.

La legislatura è chiusa, le crisi restano aperte, le prese in giro, purtroppo, vanno avanti all’infinito. Oggi la beffa della giornata è toccata alla legge elettorale. Iorio e Totaro avevano chiesto l’anticipazione della discussione in modo tale da effettuare le modifiche e tentare all’ultima possibilità utile di votare il 4 marzo. L’aula, che ha sempre votato le richieste di anticipazioni, questa volta ha respinto la proposta. A votare contro l’anticipazione sono stati i consiglieri Vincenzo Cotugno, Paolo Di Laura Frattura, Vittorino Facciolla, Nunzia Lattanzio, Domenico Ioffredi, Salvatore Ciocca, Domenico Di Nunzio, Salvatore Micone, Filippo Monaco, Cristiano Di Pietro, Carmelo Parpiglia.

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