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giovedì, Aprile 25, 2024

Isernia. Legge elettorale regionale, presentato esposto al Capo dello Stato

AttualitàIsernia. Legge elettorale regionale, presentato esposto al Capo dello Stato

La legge elettorale approvata in zona Cesarini dal consiglio regionale è incostituzionale, perché lede i diritti fondamentali del cittadino, a partire dalla possibilità di scelta dei propri candidati. Di questo ne sono convinti i promotori di un comitato che abbraccia movimenti, partiti, associazioni, amministratori locali ed esponenti della società civile. Attraverso gli avvocati Oreste Scurti e Ottavio Balducci hanno formalizzato un esposto per evidenziare tutte le violazioni del testo approvato a palazzo D’Aimmo. I suoi contenuti sono stati illustrati durante una conferenza stampa che si è tenuta al Comune di Isernia: “Il provvedimento legislativo del 27 novembre – si legge nell’esposto – contrasta con i precetti costituzionali e con i voti che 33 amministrazioni comunali della Provincia di Isernia hanno tempestivamente adottato e comunicato al consesso regionale sin dal mese di ottobre 2016 e fino a tutto il 6 febbraio 2017, per rivendicare il riequilibrio della rappresentanza territoriale in seno al Consiglio regionale il quale, formato da 20 componenti, oggi risulta composto da 18 consiglieri eletti nella provincia di Campobasso e solo 2 consiglieri eletti nella Provincia di Isernia che, invece, rappresenta un terzo della intera popolazione regionale”. Tra i punti contestati, dunque, c’è anche quello della creazione del collegio unico, che penalizza fortemente la provincia di Isernia. Ma non solo: “Questa legge è illegittima anche nella parte in cui prevede l’esenzione dalla raccolta delle firme per la presentazione delle liste di candidati consiglieri regionali per coloro i quali hanno già avuto rappresentanti eletti nell’attuale assemblea regionale, con la conseguenza che ai cittadini della Provincia di Isernia viene praticamente impedito l’esercizio del diritto fondamentale che deriva dall’articolo 3 della Costituzione, ovvero l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale, rispetto alle tutele deliberate dai consiglieri ‘uscenti’ che – in evidente conflitto di interesse – hanno così violato anche il principio di uguaglianza previsto dall’articolo 51 della Costituzione”. Il comitato ha formalizzato l’esposto al capo dello stato e ai presidenti delle camere. Ma non finisce qui: la prossima tappa prevede l’approdo nelle aule di tribunale. Qualcosa di analogo è accaduto anche in Umbria – ha ricordato l’avvocato Balducci – e già a gennaio potrebbero esserci delle novità.

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