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martedì, Aprile 23, 2024

San Giuliano: verso centro migranti, sindaci dicono ‘no’ a spostamento carabinieri e vigili del fuoco

AttualitàSan Giuliano: verso centro migranti, sindaci dicono 'no' a spostamento carabinieri e vigili del fuoco

La decisione se trasformare o meno il villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia in un centro di accoglienza per migranti potrebbe essere rimandata a dopo le elezioni nazionali e regionali. Lo aveva già chiesto il senatore di Federazione della Libertà Ulisse Di Giacomo insieme ai sindaci del cratere durante l’ultimo incontro avuto con il Prefetto Maria Guja Federico a Campobasso. Ora alcuni amministratori del cratere, tra cui i sindaci di Bonefro e Santa Croce di Magliano, ne hanno parlato anche con il presidente della Regione Paolo Di Laura Frattura, il quale si è impegnato a portare avanti le richieste delle amministrazioni comunali in un nuovo confronto con il Prefetto. Di Giacomo stesso non aveva escluso neanche un incontro direttamente con il Ministro dell’Interno Minniti, perché ora quello che preoccupa non è soltanto la possibile bomba sociale rappresentata dall’arrivo dei migranti a San Giuliano, ma anche le conseguenze che ricadrebbero sulle altre comunità, considerando che il Governo proprio in virtù dell’apertura del centro di accoglienza, avrebbe deciso di spostare non solo la caserma dei carabinieri da Colletorto all’ex villaggio di San Giuliano insieme a parte dell’organico al momento in forza a Bonefro, ma anche il presidio dei vigili del fuoco, che lascerebbe Santa Croce di Magliano. I sindaci, dunque, hanno espresso una forte preoccupazione per la possibile delocalizzazione dei servizi di sicurezza e il rischio, ora, è anche quello che si scateni una guerra che vede da un lato San Giuliano e dall’altro tutti gli altri comuni del cratere, che tra l’atro hanno chiesto di convertire il centro hub in un vero progetto di integrazione denominato ‘rondine’ e che consiste in una scuola di alta formazione basata sull’esperienza culturale, civile e sociale dei giovani dello Studentato internazionale provenienti da territori e paesi lacerati da odio e guerra, e che imparano a convivere con l’altro.

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