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venerdì, Marzo 29, 2024

Campobasso- Piazza Pepe chiusa al traffico. Il caso finisce dinanzi al Tar

AperturaCampobasso- Piazza Pepe chiusa al traffico. Il caso finisce dinanzi al Tar

di ANNA MARIA DI MATTEO

La storia recente di piazza Pepe, meglio conosciuta come piazza Prefettura, a Campobasso, è stata costellata di polemiche e di tira e molla tra i residenti, i commercianti della zona e le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni.

A complicare una situazione già estremamente difficile, ora ci si è messa pure l’applicazione delle misure antiterrorismo diramate a tutte le prefetture d’Italia dal Viminale. Provvedimenti adottati a tutela della sicurezza dei cittadini ma che a Campobasso, in particolare nella piazza su cui affaccia il palazzo di governo, stanno suscitando un vespaio di polemiche. Da un lato l’amministrazione comunale che ha preso alla lettera le indicazioni del ministero dell’Interno, chiudendo al traffico tutta l’area, dall’altra i residenti, le attività commerciali ma soprattutto la farmacia che si trova proprio su quella piazza. Tutti contrari alle due ordinanze di chiusura disposte dall’amministrazione. Una a firma di un dirigente comunale, l’altra del sindaco. A scagliarsi contro il Comune, infine, anche il parroco della cattedrale, don Michele Tartaglia che ha denunciato le difficoltà per i fedeli a raggiungere la chiesa, soprattutto se anziani o disabili.

La vicenda, come era prevedibile, è finita sul tavolo dei giudici del Tar del Molise ai quali gli avvocati Iacovino, Passarelli e Fiorini si sono rivolti per chiedere l’annullamento delle due ordinanze ed il ripristino della situazione precedente all’entrata in vigore delle misure antiterrorismo.

Gli avvocati hanno notificato i due ricorsi, dei quali al momento è stato depositato uno solo. In sostanza lamentano l’eccesso di potere da parte del dirigente comunale che ha disposto la chiusura della piazza e il mancato rispetto del diritto alla salute sancito dalla giustizia italiana, a tutti i livelli e dalla Corte Europea. Perché la farmacia non è una semplice attività commerciale, hanno ribadito gli avvocati Iacovino, Passarelli e Fiorini, ma è portatrice di interessi collegati al servizio sanitario nazionale. Insomma, chi deve recarsi in farmacia deve poterlo fare, a prescindere da quali siano le sue condizioni di salute, disabile o no. E la chiusura al traffico della piazza, questo diritto alla salute non lo garantisce.

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