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martedì, Aprile 16, 2024

Legge elettorale: Frattura scarica i cespugli. Centrosinistra diviso in aula

AperturaLegge elettorale: Frattura scarica i cespugli. Centrosinistra diviso in aula

di PASQUALE DI BELLO

Appronda lunedì nell’aula del Consiglio regionale la nuova legge elettorale. Un appuntamento che ha diviso nelle scorse settimane il centrosinistra e la maggioranza di Paolo di Laura Frattura. I temi cruciali che hanno infiammato gli animi sono stati sostanzialmente due: la proposta di istituzione del collegio unico regionale, in luogo degli attuali due, e la previsione di una norma che sancisca la incandidabilità dei sindaci alla massima assise molisana. Su questo crinale si è consumato lo scontro tra i pezzi da novanta della coalizione e talune figure marginali e accessorie della maggioranza. Giunti a fine legislatura, è chiaro che non c’è più spazio per i comprimari e che i big del centrosinistra abbiano deciso di mettere nell’angolo figure e figurine accessorie la cui funzione, in questi cinque anni, è stata più o meno quella affidata alle piante ornamentali messe all’ingresso messe a decoro vegetale nei condomini.

Tuttavia una novità, su questo fronte, si registra. Parliamo dell’abbassamento dal 3% al 2,5% della soglia di sbarramento delle singole liste per l’accesso a Palazzo D’Aimmo. Un contentinuo che dovrebbe accontentare figure e figurine accessorie ad ingoiare il rospo del collegio unico. Per quel che riguarda invece i sindaci, l’idea della loro incandidabilità, caldeggiata dai cespugli del centrosinistra, è stata bocciata sul nascere. E la ragione è semplice. Frattura ha tutto l’interesse a far scendere in campo a gli amministratori e, segnatamente, i sindaci, poiché sono costoro che detengono il controllo del territorio. E’ un espediente tattico fin troppo smaccato e riconoscibile, ma funziona così ormai da anni. Non a caso non passa giorno che Dio mandi in terra che Frattura non prometta finanziamenti a destra e a manca. Sciocchezze e promesse vane, alla prova dei fatti, ma sciocchezze che in campagna elettorale funzionano. Poi, a questo, si aggiungono le aspettative, le velleità e i desiderata personali, come quelli riconducibili al sindaco di Riccia e Segretario regionale del PD, Micaela Fanelli, che di questo passo, elettoralmente parlando, sta conducendo una vita politica da omogeneizzato. Rischia, in pratica, uno svezzamento a vita nel comune di Riccia, senza poter mai diventare adulta e giocare carte piiù importanti in ambiti superiori.

Ecco perché sarà interessante vedere in aula quale sarà l’esito di questo virus incontrollabile che si è scatenato nel corpaccione del centrosinistra. Frattura, che l’ha già spuntata sulla introduzione del collegio unico, avrà la meglio anche sulla questione sindaci riuscendo a bloccare figure e figurine che lavorano per la incandidabilità? Le elezioni sono ormai dietro l’angolo e per il governatore assicurarsi una legge elettorale favorevole è diventata una questione di vita o di morte. Anche se è difficile parlare di vita per chi, politicamente, nella fossa c’è ormai finito con tutt’e due i piedi.

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