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giovedì, Aprile 25, 2024

Elezioni, manovre in corso e ansia da prestazione per gli uscenti

AperturaElezioni, manovre in corso e ansia da prestazione per gli uscenti

di GIOVANNI MINICOZZI

Al di là delle chiacchiere , di convenienza e di circostanza, il quadro politico regionale resta confuso e imprevedibile anche dopo il dibattito in aula sulla mozione di sfiducia al Presidente Paolo Frattura. Scontri velenosi nel PD, tentativi di  riposizionamento, centro destra e centro sinistra divisi al loro interno su tutto.  Appare chiaro che  ciascun personaggio interessato , a meno di quattro mesi delle elezioni politiche e regionali, è assillato dalla voglia di mantenere la propria posizione di privilegio o conquistarne un’altra anche più redditizia. Si nota, dunque, una diffusa ansia da “prestazione elettorale”. A nostro giudizio è questa la chiave di lettura, in particolare per i tre consiglieri regionali che si sono inspiegabilmente astenuti, insieme a Paolo Frattura, sulla mozione di sfiducia. Ma procediamo con ordine: Giuseppe Sabusco, unico eletto per l’Udc, partito ormai scomparso dalla scena politica, dopo aver sottoscritto la mozione dei cinque stelle si è astenuto forse pensando ad una sua ricollocazione nel centro sinistra di Frattura e Fanelli. Non è dato sapere invece, nonostante le indiscrezioni circolate, se i concorsi in materia di sanità sulla stabilizzazione dei precari siano stati oggetto di accordo. Diverse e più ambiziose , invece, le velleità di Vincenzo Niro e Michele Petraroia. L’ex Presidente del Consiglio Regionale dopo  aver preso le distanze da Paolo  Frattura, collocandosi di fatto all’opposizione, è tornato sui suoi passi, sia  per ottenere una candidatura al Parlamento, sia  per mescolare ulteriormente le carte nel centro destra, dove attualmente e’ posizionato dopo la scomparsa dell’ UDEUR , con l’obiettivo di essere l’ago della bilancia in quella coalizione divisa più che mai.

Infine Michele Petraroia, ex vice di Frattura ed ex assessore al lavoro e alle politiche sociali, con scarsi risultati,  dopo aver annunciato di votare la sfiducia si è astenuto senza proferire in aula una sola parola nonostante la  sua forte vocazione a fare interventi fiume. Anche l’ex sindacalista, che consegnò la bandiera rossa nelle mani di Frattura dopo aver perso le primarie, punta al Parlamento ma non si capisce con quale partito considerando che si era autosospeso da sinistra italiana perché aveva detto di non volere nessun accordo con il PD di Matteo Renzi . Peraltro Petraroia aveva chiesto ai promotori di Ulivo 2.0 la candidatura alla camera dei deputati, ma forse ha capito che il centro sinistra diviso potrebbe perdere le elezioni e si accinge ora  a ritornare sul luogo del delitto ma con nessuna prospettiva di successo. Dunque, le divisioni interne alle coalizioni di centro destra e di centro sinistra accentuano  anche la frammentazione tra i singoli personaggi politici i quali continuano a pensare al sesso degli angeli dimenticando totalmente i problemi veri e drammatici che hanno cancellato perfino la speranza dei molisani. Intanto i cinque stelle tirano dritto verso la vittoria finale,  ma un’intesa tra Iorio e Patriciello da una parte e Frattura, Ruta e Leva  dall’altra potrebbe rovinare la festa ai pentastellati.  Si parla anche di una grande alleanza che potrebbe nascere tra pezzi di centrodestra e pezzi di centrosinistra per accerchiare il movimento 5 stelle e lo stesso Paolo Frattura. Di tutto di più,  dunque, ma per fortuna a scegliere i nuovi inquilini di Palazzo D’Aimmo saranno gli elettori molisani e per gli uscenti sarà davvero dura convincerli a farsi rivotare.

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