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giovedì, Marzo 28, 2024

Legge elettorale, dal Pd nuovo ‘STOP’ per Frattura

AperturaLegge elettorale, dal Pd nuovo 'STOP' per Frattura

Stop del Partito Democratico al governatore Paolo Frattura e alla legge elettorale regionale fondata sul collegio unico.

Dopo i ripetuti segnali di insofferenza, arrivati dalla federazione di Isernia e da quella di Termoli, la nuova battuta d’arresto arriva dall’assemblea provinciale di Isernia del Pd, svoltasi alla presenza di Laura Venittelli, Micaela Fanelli e del segretario della Federazione basso Molise, Pasquale Marcantonio, giunto a Isernia con una propria delegazione.

Dalla riunione è emerso un malcontento generale verso le recenti iniziative di Frattura in materia di riforma elettorale, con uno scollamento sempre più evidente rispetto alla base, rispetto al delicatissimo tema della rappresentanza dei territori periferici, sollecitata da più parti, ormai, da lungo tempo.

Inoltre, più di qualcuno ha rivendicato la necessità di rimettere al centro della politica del Pd la questione etica dopo le numerose incursioni delle Iene che hanno più volte ridicolizzato il governatore. Nonostante gli interventi della Fanelli che ha agito nella veste di pompiere, buttando acqua sul fuoco delle polemiche, l’atmosfera a Isernia era tesisssima.

Punto fermo, per la Federazione del Pd di Isernia e, ancor più, per quella Bassomolisana, resta il deliberato dell’assemblea regionale del 27 maggio scorso, svoltasi a Termoli. In quell’occasione, il Pd si espresse per tre collegi circoscrizionali, per l’eliminazione del listino maggioritario e del voto disgiunto e per l’equa rappresentanza di genere.

Principi, questi, corrispondenti per buona parte alla prima versione, prima che fosse emendata dai consiglieri regionali Massimiliano Scarabeo, Francesco Totaro e Nunzia Lattanzio, che avevano optato per il mantenimento del voto disgiunto con un premio di maggioranza.

Dunque, indietro non si torna, sulla base di quanto discusso venerdì. E la volontà di portare in aula un’altra proposta ha acuito le distanze con chi non è mai stato particolarmente tenero con le politiche del governo Frattura.

No, dunque, a una legge elettorale “per forza”, che si discosti dal mandato ricevuto dal Pd. Con la Federazione bassomolisana particolarmente agguerrita: da parte degli iscritti della zona adriatica non si escludono dure azioni di protesta, a cominciare dall’autosospensione in blocco dal partito fino ad arrivare ad altre iniziative più eclatanti, in vista delle Regionali 2018.

Da sottolineare poi che l’attuale maggioranza di governo conta 11 consiglieri, compreso il presidente della Regione. Se passasse la proposta di legge sul collegio unico con 11 voti, determinante sarebbero appunto il governatore che – in quanto iscritto al Pd – non può non tenere in considerazione la volontà dell’assemblea regionale. Per Frattura la strada si fa sempre più stretta e la velata minaccia di parlare della questione etica a due giorni dal voto di fiducia in consiglio regionale suona politicamente come un avvertimento per il governatore.

La riunione si è conclusa con la decisione di mettere insieme una delegazione che incontrerà Frattura già domani pomeriggio, per cercare di farlo tornare sui suoi passi. Un incontro cui parteciperà anche la presidente del partito Venittelli, più che mai determinata a far rispettare la volontà dell’assemblea e probabilmente più che pronta ad approfittare della spaccatura, magari per soffiare la poltrona proprio a Frattura.

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