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venerdì, Aprile 19, 2024

Tragedia in mare: aperte due inchieste, possibile guasto tecnico alla barca

AperturaTragedia in mare: aperte due inchieste, possibile guasto tecnico alla barca

Sono due le inchieste che la Capitaneria di porto di Termoli sta portando avanti dopo il naufragio della piccola barca a motore a Rio Vivo, costato la vita a due persone Giovanna Cattino e Tommaso Buffolino, entrambi di 79 anni. Quella amministrativa, secondo il codice della Navigazione, e quella penale. Del caso se ne sta occupando il pubblico ministero Marianna Meo. L’ipotesi di reato potrebbe anche essere quella di omicidio colposo, per ora carico di ignoti. I sopravvissuti Maria Razzano, 71 anni e Gerardo Pavarese 78 stanno meglio. Quest’ultimo proprietario del piccolo natante si sta lentamente riprendendo dopo un principio di ipotermia e il ricovero in Rianimazione. La moglie Giovanna non ce l’ha fatta, così come l’amico Tommaso. Erano usciti in barca in tarda mattinata per una gita in mare e per pescare mormore. Qualche ora di svago e spensieratezza come facevano spesso. Poi l’improvvisa tragedia, per molti aspetti ancora inspiegabile. La barca aveva due motori nuovi e tutte le dotazioni di sicurezza. Le condizioni del mare, pure, erano ottime. Ma hanno iniziato a imbarcare acqua e Gerardo ha subito contattato via radio la Capitaneria. La motovedetta è arrivata in pochi minuti, considerata la vicinanza, ma la barca si era già ribaltata e per due degli occupanti non c’era già più nulla da fare. Cosa sia successo è ancora un mistero. Perchè non hanno indossato i salvagenti visto il pericolo, perché con un’accelerata non hanno pensato di raggiungere la spiaggia di Rio Vivo, distante solo poche decine di metri? Forse la paura, il panico, hanno giocato contro, non c’è stato tempo di pensare e la barca si è capovolta, trascinandosi dietro Tommaso e Giovanna che non sono riusciti subito a risalire a galla. I due sopravvissuti, invece, sotto choc sono stati tratti in salvo e portati subito al San Timoteo. Del recupero della barca a motore, parzialmente affondata, si è occupata la Marinucci Yachting, che insieme a capitaneria e vigili del fuoco hanno poi effettuato i primi controlli. Non sono state trovate falle, ma solo un tubo di scarico rotto e allora la prima ipotesi è che ci possa essere stato un problema tecnico. Non avrebbe funzionato lo scarico di fondo della barca, dove si accumula naturalmente acqua. Il pozzetto per il peso concentrato nella parte posteriore della barca, dove si erano seduti i quattro anziani, sarebbe andato sotto il livello del mare, iniziando a imbarcare più acqua del normale. Solo un’ipotesi per il momento che gli accertamenti dovranno confermare. La barca si trova ora sotto sequestro, mentre una città intera è rimasta profondamente colpita e sconvolta da questa tragedia assurda. Forse per quella salvezza che sembrava a portata di mano, che però non sono riusciti ad afferrare.

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