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venerdì, Marzo 29, 2024

Dente preistorico in mostra al Paleolitico, Peretto rassicura: resterà per sempre a Isernia

AttualitàDente preistorico in mostra al Paleolitico, Peretto rassicura: resterà per sempre a Isernia

Dopo tre anni di attesa, torna a casa il dentino da latte del bambino vissuto 600mila anni fa, scoperto tre anni fa durante una campagna di scavi nel sito archeologico de ‘La Pineta’. In via eccezionale è possibile ammirarlo oggi e domani, in occasione delle Giornate Europee del patrimonio. Ma il reperto “resterà per sempre a Isernia”, ha precisato il professor Carlo Peretto, direttore scientifico delle campagne di scavi. Con la scoperta del dentino, il giacimento del paleolitico riconferma la sua rilevanza scientifica e culturale, continuando a dare informazioni di grande interesse e importanza sulla nostra storia e sui nostri antenati. Nonostante l’importanza del giacimento del Paleolitico, si è tuttavia fatto poco o nulla per valorizzare anche dal punto di vista economico questa risorsa: le potenzialità per attrarre il turismo di massa sono sotto gli occhi di tutti, ma i risultati ottenuti a quasi 40 anni dalla scoperta del sito sono sconfortanti. L’augurio è che il dentino segni una svolta. La sua scoperta risale al luglio del 2014, grazie agli scavi condotti in collaborazione tra Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise e l’Università di Ferrara, con la direzione scientifica di Carlo Peretto, professore ordinario del Dipartimento di studi umanistici di Unife, tuttora titolare della concessione di scavo rilasciata dal Ministero dei beni e le attività culturali e del turismo. Si tratta di un primo incisivo superiore sinistro da latte di un bambino deceduto all’età di circa 5-6 anni. Il dente mostra caratteristiche particolari che non si ritrovano negli altri reperti rinvenuti in Europa, seppur riconducibili ad un ampio contesto cronologico. Da questi si discosta perché più gracile e meno bombato. Il reperto rinvenuto viene attribuito all’Homo heidelbergensis sulla base delle sue caratteristiche, per le sue dimensioni e per la sua età cronologica. In Europa, infatti, Homo heidelbergensis è attestato a partire da circa 600 mila anni e rappresenta l’antenato dell’Uomo di Neanderthal che si diffonde successivamente in tutta Europa e che scompare in seguito alla diffusione dell’Uomo anatomicamente moderno (Homo sapiens) almeno a partire da 40.000 anni fa. Il dente umano rinvenuto ad Isernia rappresenta una scoperta straordinaria in quanto permette di fare luce sulla variabilità di Homo heidelbergensis, che sembra essere molto pronunciata, e di sottolineare la peculiarità dei resti umani italiani più recenti che mostrano spesso una persistenza di caratteri arcaici se confrontati al resto dell’Europa. Il dentino preistorico resterà in mostra oggi e domani (domenica). Vista l’eccezionalità del reperto in mostra, il museo – oltre il consueto orario di apertura dalle 8 alle 19 – sarà visitabile fino alle 22 al costo simbolico di un euro, nella fascia oraria di apertura straordinaria.

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