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giovedì, Aprile 25, 2024

Biocom, Coscienza Civica: “Regione recuperi i soldi. L’opposizione non stia a guardare”

AttualitàBiocom, Coscienza Civica: "Regione recuperi i soldi. L'opposizione non stia a guardare"

Nell’assordante silenzio della politica e del cosiddetto, se esiste, mondo intellettuale molisano, qualcuno, che non siamo noi del Giornale del Molise o di Telemolise, ma il Movimento Coscienza Civica, si fa sentire dopo la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Biocom. Sentenza che, lo ricordiamo, ha intimato all’architetto-imprenditore Frattura di restituire, alla Regione da lui guidata, i 265mila euro ricevuti per realizzare un impianto a Biomasse mai realizzato. Ed era stata proprio la Regione, all’epoca con il governatore Michele Iorio, a richiedere indietro il finanziamento pubblico. Frattura, bontà sua, è stato il primo a dare la notizia su facebook con toni, peraltro, entusiastici. Ebbene, il Movimento Coscienza Civica, fondato da Giacomo Lombardi, Antonio Carlone, Massimo Romano e molti altri sindaci e  amministratori locali, chiede in modo perentorio che la Regione recuperi i soldi pubblici, ponendo in essere tutte le azioni all’uopo necessarie a tutela dell’interesse pubblico.

“Considerata la singolarità della vicenda legata alla condizione del Presidente Frattura, all’epoca amministratore e socio di Biocom e oggi Presidente della Regione che deve recuperare i soldi dalla stessa società un tempo sua, è necessario –rimarca Coscienza Civica –  che sul recupero ci sia la massima trasparenza, così da dissipare ogni dubbio sulla correttezza della condotta dell’ente. Si è accertato se vi sia una fideiussione a garanzia dell’intervento? Si è già intimato il pagamento alla società? – sono le domande del movimento –  Ad oggi non sappiamo nulla. In questo senso – continua Coscienza Civica –  stupisce che le opposizioni non abbiano ancora formalizzato, per quanto si sia saputo, alcuna iniziativa istituzionale per sollecitare il recupero delle somme, tacendo incomprensibilmente su una vicenda di pubblico interesse di cui si è occupata perfino la stampa nazionale, anche per le connessioni con la nota vicenda del processo di Bari, che si è risolto con l’assoluzione con formula piena per il magistrato Fabio Papa e la giornalista Manuela Petescia”. Vicenda, anche quest’ultima, su cui l’omertoso silenzio di tutti, politica, stampa locale e ancora una volta cosiddetto mondo intellettuale, fa letteralmente rabbrividire.

 

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