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martedì, Aprile 23, 2024

Calamità naturali, Protezione civile assente. E i responsabili giocano sui Social

AperturaCalamità naturali, Protezione civile assente. E i responsabili giocano sui Social

di GIOVANNI MINICOZZI

E’ accaduto con il drammatico incendio sviluppatosi nella zona industriale e nella periferia di Termoli, certamente per colpa di qualche piromane represso, ma poteva capitare con qualsiasi altra calamita’ naturale. L’assenza pressoché totale della Protezione Civile e’ diventato un dato costante e drammatico che dovrebbe far riflettere i molisani. E’ andata bene per circa due anni dopo che il Predidente Paolo Frattura e il consigliere delegato Salvatore Ciocca hanno distrutto la Protezione Civile regionale ma e’ bastato un incendio, seppur di vaste proporzioni, per misurare la totale inadeguatezza del sistema di protezione targato Frattura/Ciocca. I termolesi e gli operai della Fiat devono ringraziare i vigili del fuoco che da soli, con l’ausilio di un Canader, hanno domato i diversi e pericolosi focolai garantendo la sicurezza dei cittadini. Una citazione e’ d’obbligo anche per i volontari della Protezione Civile ma deve essere chiaro che costoro svolgono una meritevole attività ma ben diversa da un sistema organizzato dove il volontariato deve integrare e non sostituire gli uomini e i mezzi della Protezione Civile. Giova ricordare che prima dell’avvento della coppia Frattura/ Ciocca il sistema di protezione regionale , poi smantellato a colpi di macete, era un fiore all’occhiello della Regione e tutti lo invidiavano. Il parco mezzi era di qualità e quantità sufficiente per fronteggiare ogni tipo di calamità e, soprattutto, i mezzi venivano mantenuti in costante efficienza.

Il servizio antincendio (AIB) nei mesi estivi veniva svolto dagli uomini della stessa protezione civile con le seguenti attrezzature: – 4 autobotti, 4 Scam, un camion con torretta e diversi Pick-Up; – 3 elicotteri dei quali 2 spegnitori e un ricognitore; – un sistema efficiente e integrale di radiocomunicazioni che copriva il 100% del territorio molisano; – in convenzione con l’asrem apposite tende per la disintossicazione in caso di emergenza chimica rilevante . Tale servizio era gestito dalla Prefettura in collaborazione con la sala operativa (ora smantellata ) della protezione civile. Erano mezzi e attrezzature mantenuti in perfetta efficienza e utili per qualsiasi tipo di calamita’. Oggi non e’ dato sapere dove siano finite quelle attrezzature costate alla collettività oltre 20 milioni di euro. Secondo alcuni addetti ai lavori sarebbero state date in convenzione o regalate alle associazioni di volontariato che però non hanno le risorse per mantenerle attive e funzionanti. Oggi invece non si sa quali sistemi di prevenzione esistano per sopperire ad eventuali malori dovuti ad intossicazione da aria inquinata. L’incendio di Termoli si e’ sviluppato nelle vicinanze di un gasdotto e ha bruciato materiali ad alto contenuto tossico. Il servizio antincendio predisposto dalla Regione e’ stato affidato a nuclei di operai forestali, precari dipendenti dell’Arsarp, che non dispongono di alcun mezzo (sono tutti in riparazione permanente, dicono gli stessi ooerai) e non sono dotati neanche di una radio ricetrasmittente . Con tutta la loro buona volonta’ queste persone, al pari dei volontari della protezione civile, non sono messe nelle condizioni di dare il loro aiuto all’infaticabile lavoro svolto dai vigili dei fuoco. Frattura e Ciocca hanno ridotto all’osso il sistema di prevenzione e di protezione con il solo scopo di risparmiare qualche milione di euro, come da loro stessi sbandierato, ma a ragion veduta non e’ stato un atto amministrativo sensato considerato che hanno messo a rischio la sicurezza dei molisani. Gli stessi risparmi potevano essere raggiunti tagliando i tanti sprechi sulle consulenze, sui ricorsi legali e sulla barzelletta della metropolitana leggera dove si stanno buttando circa 25 milioni di euro per un’ opera che non serve a niente e a nessuno. Davvero imbarazzante ,infine, l’atteggiamento di alcuni responsabili , politici e dirigenti che hanno in mano la gestione della protezione civile e quindi la sicurezza dei molisani, i quali in piena emergenza accusano di sciacallaggio la stampa che informa correttamente i cittadini e si divertono come i bambini mettendo faccine sorridenti sui loro profili social. A costoro va detto con chiarezza che non sono degni di rappresentare le Istituzioni e che dovrebbero almeno chiedere scusa e restituire gli stipendi dorati pagati dai molisani .

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