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giovedì, Aprile 18, 2024

Scritti Vaganti, Ius Soli un segno di civiltà

EditorialiScritti Vaganti, Ius Soli un segno di civiltà

MICHELE MIGNOGNA

Ius soli (in latino «diritto del suolo») è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori.

L’argomento portante di questa tarda primavera rovente nel parlamento italiano e tra le forze politiche che ahinoi, lo compongono, è l’ormai famoso Ius Soli, il significato è scritto sopra, ovvero la possibilità per chiunque nasca in Italia di diventare cittadino italiano. In fondo i latini, che scemi non erano come molti italiani oggi, avevano ben chiaro questo concetto, nasci su questo suolo, qualunque esso sia, sei cittadini di questo luogo, suolo, nazione chiamatelo come cacchio volete, ma il concetto di fondo è questo. Oggi ancora discutiamo, di un retaggio fascista e mussoliniano di negare un diritto sacro santo a chi vede la luce per la prima volta in Italia. M’interessa poco cosa fanno le altre nazioni, parliamo dell’Italia, un Paese che ha fatto battaglie civili e di civiltà dalle quali ha imparato il mondo intero, e oggi, grazie a forze politiche, come la Lega, parte del PD, Fratelli d’Italia (di chiara matrice fascista) e purtroppo ultimamente anche il Movimento 5 Stelle, ne discutiamo in termini di “razza” e addirittura di invasione! Lo Ius soli è semplicemente un segnale, altissimo, di civiltà, di progressismo nel senso ampio del termine, chi è contro lo Ius soli oggi è contro un’idea, piaccia o no, di mondializzazione della civiltà, situazione che a molti spaventa, ma è la società tutta che va in questo senso, c’è poco da fare, un mio amico professore ha pubblicato un post su facebook che diceva più o meno questo “è più italiano il figlio di un extracomunitario che lavora e paga le tasse puntualmente ogni anno in Italia o il figlio di tizio o caio, italiano ed evasore totale pur guadagnando milioni di euro”. Ecco date voi una risposta. Quello he posso dire io è che in molti paeselli del Molise, si sono salvate classi intere delle scuole dell’obbligo, e in alcuni casi anche le stesse scuole si sono slavate da chiusura certa, grazie alle iscrizione dei figli del migranti nati in Italia e che parlano i nostri dialetti e vivono esattamente come noi, ne più ne meno. Ecco, riflettiamo su questo e lo diciamo alle teste d’uovo che da giorni ci stanno rompendo i pendoli con questa storia.

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