Una comunità profondamente legata alle sue tradizione che si ritrova nella festa più attesa dell’anno, quella in onore di Sant’Antonio di Padova. Tanti simboli, gesti condivisi, il senso di appartenenza a una comunità che coinvolge le famiglie, tanti giovani, rinnovando dei riti che si perdono nel tempo a Santa Croce di Magliano.
Il monaco indossato dalle donne di ogni età in segno di devozione, per un voto o una grazia ricevuta, i carretti portati a mano dai bambini e dai ragazzi per la questua che precede la festa, le luci ai balconi e il canto della carregna.
Sono proprio i carri, almeno ventisei, a richiamare e coinvolgere persone di ogni età, da quelli storici ai più recenti: ancora simbologie religiose, la devozione popolare e molto altro in quello che anche in questo caso diventa un fatto sociale totale.
Luci, colori, suoni e un rapporto unico tra l’uomo e l’animale che rappresenta una costante del territorio.
La tredicina che precede la festa, il primo giro del 12 giugno fino alla cappella in contrada Sterparo e del Monaco, la benedizione dei carri sul sagrato della chiesa madre, la processione della solennità del 13 giugno e poi il ritrovo in famiglia o tra gli amici dalla tradizionale colazione al pranzo fino agli altri momenti di condivisione.
In mancanza del Comitato feste sono stati i giovani della Pro Loco e dell’Avis a impegnarsi a fianco della Parrocchia e del Comune, facendosi carico della non facile organizzazione della festa patronale con la raccolta delle offerte, la gestione delle serate, la coordinazione dei carri, fino alle questioni tecniche e burocratiche.
Un evento riuscito che ha richiamato in paese anche numerosi visitatori.