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venerdì, Aprile 19, 2024

Frattura, Facebook e il Molise che non esiste

AperturaFrattura, Facebook e il Molise che non esiste

di ADELE FRARACCI

Bisogna sforzarsi a leggere più volte l’ultimo post -afferente ai dati diffusi dalla Banca d’Italia circa l’andamento dell’economia molisana- si ha reale difficoltà a comprenderlo. La prima parte è rimasta una incognita e buttata giù così ‘ È il riconoscimento all’impegno della macchina amministrativa in tema di riforme e della parte che mostra intraprendenza passione e coraggio’ , risulta ambigua, ammiccante, celebrativa. Fa piacere, per quanto attiene alla restante parte, che negli ultimi due anni ci siano stati per il Molise segnali di ripresa, elencati dal Presidente in ordine al calo della disoccupazione femminile e giovanile, al rilancio dell’edilizia, alla spinta data dalla Giunta ai Comuni, temi che tuttavia vengono appena accennati tanto da aprire il lettore , inevitabilmente, a sospetti ed interrogativi ulteriori. A mo’ di esempio: sul debito sanitario nel post il Presidente finalmente ventila la riduzione della imposizione fiscale, che per tanto tempo ha pesato fortemente sulle tasche dei Molisani. Questi ultimi potrebbero, dunque, esserne grati tutti, ma perché invece la gratitudine non si avverte tutt’intorno? Certo non perché i conterranei del Presidente siano degli ingrati o degli scostumati o degli imbecilli, ma forse perché in parte vivono gli attuali disagi e, dall’altra, hanno semplicemente avvertito che il Presidente ha proceduto, tra l’altro su un tema nevralgico e che appartiene a tutti, con un piglio autocratico -e al contempo eterodiretto – con l’idea presuntuosa di non dover comunicare decisioni ed atti. L’atteggiamento ha concorso ad ingenerare nella cittadinanza paure e, soprattutto, sospetti, a creare cortocircuiti nell’informazione e confusione nella comunicazione. Tanto che oggi molti Molisani , pure quelli convinti della necessità di una riforma del sistema sanitario, nel segno di una rigenerazione del pubblico e dell’apertura ai servizi offerti dai privati, pensano che i risultati sono andati davvero oltre le legittime ed eque aspettative; il sospetto è che si è favorito il settore privato a discapito del pubblico e che vi siano lapalissiani conflitti di interessi, come lo stesso tar ha censurato. Insomma con tutto il rispetto per le eccellenze , di cui ci avvantaggiamo indubitabilmente tutti noi cittadini, saper fare impresa – tra l’altro in questa fase difficile a poter farla per tanti- grazie alle scelte d’indirizzo politico, espone a critiche, apre a sospetti e non rappresenta un vantaggio in termini di cittadinanza democratica, di rispetto ( delle persone e delle regole), di fiducia. E questo è un dato politico affatto secondario, che può essere esteso ad altri ambiti e settori, tanto che tutt’intorno si respira un’atmosfera mesta, timorosa circa il futuro, densa di sospetti e di sfiducia. Ecco, a pensarci, anche quando si tende a dare buone nuove, la Giunta non smuove gli animi al buono e al bello. In verità l’atmosfera mogia ed asfittica è presente anche nel resto d’Italia e il centrosinistra ha nelle ultime amministrative manifestato di essere in oggettiva difficoltà. Il problema sembra essere proprio il PD sempre più somigliante ad un partito di centrodestra, tale da aver condotto molti Italiani a ripuntare direttamente sull’originale. In Molise il fenomeno , come è noto, è addirittura più evidente rispetto al dato nazionale, basti pensare che è in mano a persone transfughe da forza Italia o strettamente collegate alla vecchia nomenclatura locale di destra. Tra l’altro, è bene ogni volta ricordarlo, il governo regionale conta sull’appoggio di Patriciello, fedele, al contempo, a Forza Italia e a Frattura. Insomma il senso di perdita di equilibri, di sobrietà, di rispetto per l’elettorato e l’assenza di differenze, ha condotto al senso di sfiducia, sicché quando il Presidente chiude il suo post così : ‘La relazione della Banca d’Italia evidenzia finalmente i primi riscontri positivi ai sacrifici che per quattro anni abbiamo chiesto a voi’, le parole risuonano vuote e superficiali tanto da alimentare ulteriore sospetto e sfiducia.

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