Tre giorni di festa che rappresentano l’apice di preparativi che durano tutto l’anno e coinvolgono ogni generazione.
La festa di San Pardo, patrono di Larino e dell’intera Diocesi si conferma un punto di riferimento per l’intero territorio e un’occasione per rinnovare il senso di un rapporto unico e speciale tra l’uomo e gli animali.
Negli anni il numero dei carri è cresciuto, oltre 120 quelli che hanno partecipato alla singolare processione che si snoda nel centro frentano dal 25 al 27 maggio.
La serata del primo giorno verso la cappella del cimitero per riprendere la statua di San Primiano con la suggestiva fiaccolata
, la solennità del secondo con la processione dei carri trainati dagli animali tra le vie del centro storico e il terzo giorno con la conclusione dei festeggiamenti.
Un’atmosfera unica a Larino che richiama numerose presenze anche da fuori regione, tanti visitatori che ammirano i carri adornati da migliaia di fiori di carta frutto di un impegno condiviso e di un senso di appartenenza a un territorio.
Un fatto totale, quello della festa di San Pardo, un messaggio di unità, un andare e un tornare che si rinnova, si consolida e racconta la storia di tante famiglie.
Una tradizione, un rito di primavera collettivo carico di significati, fede e religiosità popolare. L’emozione dei bambini, la consapevolezza dei nonni, il tempo dedicato alla riuscita dell’evento. Dal primo carro, quello della famiglia Puchetti, all’ultimo in ordine di passaggio.
E a Larino c’è anche chi torna per la prima volta dal Canada proprio nei giorni di San Pardo per condividere momenti che porterà per sempre nel cuore. 
Larino in festa per San Pardo. Oltre 120 carri rinnovano la tradizione che unisce la comunità
