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martedì, Aprile 23, 2024

Associazioni e cittadini si mobilitano in difesa di Lucio Pastore

AttualitàAssociazioni e cittadini si mobilitano in difesa di Lucio Pastore

Sui social network c’è anche chi ha lanciato l’hashtag #jesuisluciopastore per testimoniare tutta la solidarietà e la stima nei confronti del medico sia per il suo impegno nella trincea del pronto soccorso di Isernia, sia per le sue battaglie in difesa della sanità pubblica. Il provvedimento disciplinare della Asrem nei confronti di Lucio Pastore è stato contestato da quasi tutta l’opinione pubblica: semplici cittadini, associazioni, movimenti politici e comitati. È il caso del “Bene Comune Veneziale che, nel condannare il comportamento dei vertici della Asrem, ritenuto “sbagliato nella forma e nella sostanza”, ha invitato tutti coloro che hanno a cuore il proprio diritto alla salute a una massiccia mobilitazione, annunciando al tempo stesso nuove iniziative insieme alle altre associazioni. Per Caterina Ragusa, presidente del Comitato, il provvedimento è in palese contrasto con la Costituzione: “Il ‘torto’ del dottor Pastore – ha detto – è quello di aver difeso la sanità pubblica, il cui sfascio, programmato e pervicacemente perseguito, sta determinando una progressiva perdita del diritto alla salute. Mentre avanza la privatizzazione del Sistema Sanitario Regionale per fare profitto – ha concluso Ragusa – si attuano questi atti intimidatori per far tacere tutte le voci di dissenso”. Intanto Tiziano Di Clemente, coordinatore del Partito comunista dei lavoratori, oltre a chiedere l’immediata revoca della sanzione disciplinare nei confronti di Pastore, definisce il provvedimento della Asrem come “un atto fascista contro la legittima libertà di espressione e di lotta per il diritto alla salute nel Molise. Il Pcl Molise sosterrà ogni iniziativa per l’annullamento di questa sanzione perché – ha aggiunto – è in gioco la libertà di espressione dei dipendenti Asrem in materia sanitaria, sancita dalla Costituzione, ma che il capitalismo reale e la sua legge del profitto – ha concluso Di Clemente – rendono di fatto carta straccia, in questo caso a danno del diritto alla salute delle masse molisane”.

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