14.3 C
Campobasso
giovedì, Marzo 28, 2024

Egam: onore e disonore in Molise

AperturaEgam: onore e disonore in Molise

di ADELE FRARACCI

In senso ampio, l’onore è la dignità personale rispetto a se stessi e rispetto agli altri; la dignità si riflette, cioè, anche nella considerazione altrui. Il significato della parola onore coincide con quello di reputazione, di fiducia, di stima, di consenso, di rispetto per il valore etico o per un merito dimostrati. È chiaro che nella sfera privata ciascuno è libero di agire come ritiene e non deve essere fatto oggetto di dileggio e pettegolezzo, purché, è evidente, non commetta reato, ma nella sfera pubblica l’onore risponde a precisi criteri e a inderogabili regole, che devono essere seguiti e rispettati, altrimenti è inevitabile l’aperta disapprovazione. Sul vocabolario, non a caso, si riportano degli esempi: || Fare onore alla firma, all’impegno, alla parola data, mantenere puntualmente l’impegno assunto || Giurare sul proprio onore, come garanzia della veridicità di quanto si afferma || Parola d’onore, parola data come garanzia della veridicità di quanto si afferma || Questione d’onore, che mette in gioco l’onore di qualcuno. La parola è, dunque, pregna di significato e si declina in concetti e in idee, sequenzialmente in azioni precise. La parola onore e’ un faro, che illumina la strada della vita pubblica di ciascuno, il percorso che ognuno compie in ossequio alla correttezza dei rapporti interpersonali e sociali, di quelli lavorativi e professionali, di quelli civili e politici; l’onore è un foedus, un patto, un vincolo da nutrire e rispettare nella e per la civitas, con senso di responsabilità e nella consapevolezza che rappresenta un ineludibile valore per il progresso e per la convivenza pacifica. Locke, padre del liberalismo, l’intendeva fondamentale e da insegnare ai minori come forma di autocontrollo: ‘ l’onore e il disonore sono fra tutti gli incentivi più efficaci per la mente una volta che questa è stata educata ad apprezzarli. Se si riesce ad instillare nel bambino l’amore per la propria reputazione e la paura per la vergogna e il disonore si è riusciti a comunicargli il vero principio’.

In Molise, invece, accade che questo principio non abbia attecchito presso la classe politica. È così che anche sull’Egam si è assistito a una galleria di azioni scomposte, disonorevoli. La consigliera regionale Nunzia Lattanzio, non ha avvertito l’inderogabilità dell’onore e si è precipitata a rompere improvvisamente il patto coi suoi elettori, coi colleghi con cui aveva condiviso il percorso di opposizione all’istituzione dell’Egam e con quanti avevano riposto, per questo suo percorso, fiducia in lei; la consigliera d’un colpo e alla fine della lunga partita, ha tradito cioè tutti, ad iniziare da se stessa, rispetto alle parole precedentemente pronunciate, alla posizione prima assunta e agli impegni coltivati. Si ricordi che la Lattanzio ha impersonato per anni, grazie al vecchio centrodestra, il ruolo di tutore dei minori, cosa che apparirebbe come uno scandalo logico, autentico paradosso, a quel gran vecchio liberale di John Locke, che aveva, come detto, assai insistito sul senso dell’onore e sull’esempio da offrire ai ragazzi in materia; il filosofo inglese in verità rampognerebbe non poco di fronte all’assenso assicurato dai governanti stessi – addirittura, pare, con un bacio affettuoso e riconoscente- al disonorevole gesto della Lattanzio. Qualcuno può avanzare una difesa: la Lattanzio fa parte della maggioranza e ha avvertito la necessità di non mettere in imbarazzo il governatore; e’ una difesa ingenua, basterebbe ripercorrere le tappe del suo impegno politico in Consiglio per verificare i tanti momenti imbarazzanti che ha provocato alla sua maggioranza: dalle uscite sulla sanità alle posizioni assunte a favore della lista di centrodestra alle comunali di Campobasso, salvo poi tornare indietro ogni volta sui suoi passi. Discutibili e scomposti sono anche quelli di un Monaco e di un Micone, le cui azioni sono state in Assemblea piegate al personale spirito individualista o opportunista, tanto da non riuscire neppure più a ubicarli se ancora all’opposizione o ormai in maggioranza. Che dire di Sabusco, finanche assente? Che non ha fatto il suo dovere, atto assai disonorevole; qualcuno ventila che ci siano ragioni serie e personali dietro a questa assenza. Lo si appurerà. Al di là dell’Egam si o no, questione su cui tanto si è detto e altrettanto si dirà in futuro, preme hic et nunc stigmatizzare la grave patologia della classe politica di questa terra: vivere il disonore con superficialità e leggerezza, senza provarne vergogna. Eppure sul vocabolario alla parola disonore si legge: ‘perdita dell’onore o, più propriamente, dell’onorabilità, della pubblica stima’. In una politica sana e democraticamente corretta la stima si esprime tra l’altro attraverso il voto, ergo costoro potrebbero venire penalizzati dai cittadini molisani proprio in occasione del prossimo appuntamento elettorale. Ma come mai costoro si sentono invece impuniti e al riparo? Delle due l’una: o nutrono un bassissimo giudizio circa il profilo etico dei Molisani, ritenendo cioè di poter comprarli facile perché sono esattamente come loro, oppure non hanno proprio coscienza e autocoscienza circa il senso dell’onore. In entrambi i casi, c’è un allarme: in Molise il vocabolario sembra essere un accessorio superfluo e l’onore al massimo è un abito pret a porter, da indossare in qualche occasione ma da poter all’occorrenza dismettere facile, certo sembra non essere uno status, un modo cioè di essere, di stare nella vita e nella storia e di fare politica. Solo in Molise? Sappiamo bene che no, ma nella nostra piccola regione tutto è più facile da decifrare, anche il disonore.

Ultime Notizie