Lo avevano inseguito per i vicoli del borgo vecchio e per le strade del centro. Dopo averlo accoltellato a una mano, la lama era passata da parte a parte e forse Alessandro aveva tentato di difendersi, i due assalitori non avevano desistito, ma la vittima era riuscita a seminarli.
Secondo la ricostruzione della questura, l’aggressione che si è verificata un paio di settimane fa in piazza Pepe a Campobasso, durante la notte, avrebbe potuto avere un esito analogo a quello di Alatri. Tutto era nato per un drink, almeno questo era parso di capire all’inizio dell’accaduto.
Ma poi le indagini della squadra Volante della polizia hanno messo in fila i tasselli di un mosaico diverso. Due balordi, di 25 e 24 anni entrambi di Campobasso e tutti e due facce note negli archivi della questura, avrebbero agito a scopo di rapina. Il più grande dei due, alla reazione della vittima, ha estratto un coltellaccio da cucina e, incitato dal suo compagno, ha tirato un fendente che il ragazzo aggredito ha parato con una mano.
Poi l’inseguimento fino a villa Flora. Alla scena, nonostante l’ora tarda, avevano assistito alcuni testimoni che hanno avvisato la Polizia e proprio in villa Flora, quando i due delinquenti avrebbero potuto raggiungere il ragazzo in fuga è arrivata una pattuglia della Volante.
Messo insieme il racconto del ragazzo e quello dei testimoni, gli investigatori hanno chiuso il cerchio intorno ai due. Il più grande, che ha usato il coltello, è stato portato nel carcere di via Cavour con l’accusa di rapina aggravata dall’uso delle armi e lesioni personali. Il 24enne ha ottenuto i domiciliari e per lui l’accusa è di concorso in rapina. Il giovane accoltellato se l’è cavata con una mano squarciata, ma secondo gli investigatori se i due l’avessero raggiunto l’epilogo sarebbe potuto essere ancora più grave.
