In diverse occasioni gli studenti dell’Istituto Majorana-Fascitelli avevano avuto modo di confrontarsi con Gherardo Colombo, seppur in diretta streaming. Nell’ottobre scorso alcuni di loro lo hanno incontrato a Milano. Stavolta, invece, lo hanno accolto a Isernia, nella loro scuola, per portare avanti quel progetto che da anni li vede impegnati nel tentativo di costruire una società più giusta e una convivenza civile più dignitosa. Al magistrato di Mani Pulite – che dieci anni fa si dimise proprio per stare in mezzo ai ragazzi – hanno proposto un tema provocatorio: “Ancora regole nel nuovo millennio?”. Riferendosi proprio alla stagione di Mani Pulite, Colombo ha detto: “Cosa è rimasto di quello che è stato fatto? È cambiata qualche legge per ridurre un po’ di reati, come il falso in bilancio, l’abuso d’ufficio, per diminuire drasticamente i termini di prescrizione. Le regole? Se vanno in contrasto con la cultura, non c’è niente da fare: vince la cultura. E la cultura di questo Paese è indirizzata verso la corruzione, verso la trasgressione, verso l’evasione fiscale, ecc. piuttosto che verso il rispetto delle regole. Che fare? Bisogna cambiare cultura”. Molti i temi affrontati durante l’incontro, a partire da quelli più attuali, ispirati da episodi di cronaca che spesso e volentieri finiscono per dividere l’opinione pubblica. É il caso della vicenda del ristoratore indagato per aver ucciso un ladro nel tentativo di sventare un furto ai danni della sua attività: “Se si diffonde l’idea – ha detto Colombo – che è una cosa opportuna tenere armi in casa, va a finire che si armano anche quelli che vogliono entrare nell’abitazione. E può succedere ciò che già accade in altri Paesi: i furti nelle abitazioni si risolvono molto frequentemente con un morto. O da una parte o dall’altra”.
