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giovedì, Aprile 25, 2024

Rimborsi poco chiari sull’Estate termolese: esposto in Procura. “E’ un grande pasticcio”

AttualitàRimborsi poco chiari sull'Estate termolese: esposto in Procura. "E' un grande pasticcio"

Stamattina l’esposto in Procura, il passo successivo alla Corte dei Conti. Lo hanno peresentato tre consiglieri di opposizione al Comune di Termoli Antonio Di Brino, Annibale Ciarniello e il grillino Nicola Di Michele che chiedono alla magistratura di indagare sulle spese autorizzate dall’Amministrazione nell’ambito del cartellone dell’estate termolese. Un programma presentato dal sindaco con un importo di 170mila euro che però poche settimane fa ha avuto bisgono di una variazione in bilancio per 53 mila euro. Spese definite ‘pazze’ dal consigliere del Nuovo Centrodestra Antonio Di Brino che ha fatto una richiesta di accesso agli atti e ha trovato quello che ha definito «un grande pasticcio» e per cui chiede le dimissioni del sindaco Angelo Sbrocca che detiene anche la delega al turismo.

Nell’esposto sono indicate 27 determine dirigenziali che autorizzano pagamanti poco chiari secondo i tre consiglieri. Molti sono i rimborsi alla Pro Loco che ha supportato la gestione degli eventi del Cartellone: ci sono però scontrini di cene in ristoranti senza capire ad esempio chi ha consumato, acquisti di materiale senza giustificazioni. Stessa cosa per il noleggio di un pullman per 4 giorni che alla collettività è costato oltre duemila euro. Per il Premio Termoli ancora, che per chi non lo sa è una rassegna di arte contemporanea, sono stati acquistati dalla pro Loco lettini prendisole e un aspiratore per pulire le piscine. Spesso le richieste di rimborsi sono effettuate con un foglio scritto semplicemente a mano. Contestata anche la modalità con cui il delegato alla cultura Michele Macchiagodena contatta gli artisti bypassando le agenzie e che ha comportato nel caso del gruppo di Maite Hontelè spese per 6000 euro per viaggi aerei dalla Germania e nel caso di un componente del gruppo il pagamento del viaggio di rientro dalla Colombia. Insomma nessun controllo sulle spese secondo i consiglieri che ora chiedono la testa del sindaco.

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