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martedì, Aprile 23, 2024

Piani Operativi, condannato Frattura.

AperturaPiani Operativi, condannato Frattura.

di PASQUALE DI BELLO

Sonora batosta del Tar Molise al presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Paolo di Laura Frattura. I giudici amministrativi hanno annullato il provvedimento commissariale che ha determinato la chiusura, giudicata illegittima, del servizio di diabetologia dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso, e condannato Frattura al pagamento di 2000 euro di spese processuali.

Dopo la marcia indietro sul reparto di chirurgia vascolare, prima chiuso e poi riaperto, al Presidente e Commissario ad acta per la Sanità, Paolo di Laura Frattura, toccherà fare una nuova sgommata col torcicollo. Questa volta è il turno del servizio di Diabetologia dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso, disattivato in forza del decreto commissariale n. 21 del 4 giugno 2014. Oltre alla macchina indietro, a Frattura toccherà pagare anche le spese, 2000 euro a cui è stato condannato dal Tar Molise che ha proceduto ad annullare gli atti della struttura commissariale. Coadiuvato dall’allora Direttore generale della Salute, Antonio Lastoria, e dal sub commissario, Nicola Rosato, Frattura cancellò con un colpo di penna un servizio che riguarda una larghissima parte della popolazione  e che si riferisce ad una delle patologie più pericolose e in costante aumento: il diabete, appunto.

Lo scorso 11 novembre sono state pubblicate le motivazioni della sentenza (475/2016) pronunciata da Tar Molise lo scorso 22 giugno. Un vero e proprio atto di accusa nei confronti della superficialità e della vaghezza che accompagnano il riordino della Sanità Molisana. Per dovere di precisione, qui stiamo parlando dei piani operativi 2013 – 2015. All’epoca, sempre per l’ormai leggendaria greppia del rientro dal debito sanitario, Frattura e soci chiusero diabetologia facendola confluire, a chiacchiere, come evidenzia il Tar, nella Unita Operativa di Medicina Generale. Dissero, all’epoca, che non sarebbe cambiato nulla. Una bugia clamorosa smascherata dal Tar che non solo ha censurato il provvedimento ma ha anche evidenziato come non sia stato istituito “alcun servizio di diabetologia a livello ospedaliero […] né presso l’ospedale di riferimento regionale di Campobasso e neppure presso gli altri ospedali di Termoli, Isernia, Venafro, Agnone”; “Anzi – scrivono i giudici amministrativi – la Diabetologia viene cancellata dall’elenco delle discipline attive presso gli ospedali molisani”. Le rassicurazioni del Commissario Frattura vengono bollate dal Tar come “mere declamazioni di principio”. In pratica aria fritta. La conclusione dei giudici è secca: “Da un lato i servizi specialistici diabetologici sono stati soppressi a livello ospedaliero, dall’altro non sono stati istituiti a livello ambulatoriale con conseguente violazione dei LEA”. LEA, per chi ancora non lo sapesse, non è il nome di una simpatica signorina in abiti succinti, ma sta a significare Livello Essenziale di Assistenza, quello al disotto del quale non si può scendere pena la violazione della legge e della Costituzione. Scenderci sotto vuol dire non solo mettersi sotto i piedi i malati, in questo caso i diabetici, ma vuol dire, soprattutto, trasformare la Sanità molisana in un bazar da terzo mondo. Adesso c’è da chiedersi, visto che siamo in piano di rientro dal disavanzo: chi pagherà questi 2000 euro di debito aggiuntivo. Sono aperte le scommesse: al botteghino vengono dati favoriti i soliti fessi: i cittadini molisani.

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