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venerdì, Aprile 19, 2024

Gasparri a Isernia per il No al referendum conferma la leadership di Berlusconi nel centrodestra

AttualitàGasparri a Isernia per il No al referendum conferma la leadership di Berlusconi nel centrodestra

gasparriTroppo ghiotta l’occasione di Isernia per non parlare solo di referendum. Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato ed ascoltatissimo consigliere di Berlusconi, è venuto in Molise per sostenere il no al referendum, davanti ad una sala consiliare, quella del comune, piena come un uovo di esponenti e simpatizzanti del centrodestra molisano, nel dibattito organizzato e coordinato dai giovani Raimondo Fabrizio e Annaelsa Tartaglione. Un centrodestra ansioso di rivincita ma che per ora vuole concentrarsi sul 4 dicembre per mandare a casa Renzi e spedire un avviso di sfratto a Frattura: «Sui presunti tagli, sui risparmi, Renzi bara. Dice menzogne. Noi non siamo per la conservazione dello status quo. Puntiamo ad una riforma che dimezzi il numero di deputati e dei senatori e porti all’elezione diretta del presidente della Repubblica. Insomma, riteniamo sia necessario favorire la partecipazione, non ridurla. Per questo invito i cittadini ad andare a votare il 4 dicembre. Non c’è quorum, l’astenersi è un favore a Renzi. L’esperienza tagli delle Province brucia ancora, dove tutto è rimasto come prima. È stato tolto solo il voto ai cittadini. Anzi per i politici i benefit sono rimasti identici». E fa l’esempio:  «Renzi da presidente della Provincia si fece assumere come dirigente in un’azienda per usufruire di permessi retribuiti e di contributi previdenziali e assicurativi. Benefit tuttora esistenti che con la legge Delrio non sono stati cancellati. Dal punto di vista politico Gasparri spera che questa campagna referendaria riesca a far aggregare di nuovo tutto il centrodestra. Proprio per questo a Roma per i primi di dicembre terremo una manifestazione unitaria del centrodestra, da Salvini a Fratelli d’Italia passando per Rivoluzione Cristiana, i seguaci di Fitto. Unica nota stonata è rappresentata da Ncd che evidentemente sono confusi: si chiama nuovo centrodestra ma si allea con la sinistra». Infine chiarisce sul dialogo che c’è stato tra Renzi e Berlusconi: «Stavamo costruendo un edificio insieme a Renzi, ma ci siamo accorti che mentre noi facevamo il lavoro pesante, lui già si vendeva gli appartamenti». E sul dopo Renzi, Gasparri è stato chiarissimo: il pallino del gioco resta in mano a Berlusconi. È solo lui che potrà decidere chi si candiderà a premier. E non sarà certamente Parisi, definito da Gasparri: ‘un re senza regno e senza dinastia’.

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