Nuova udienza al tribunale di Isernia sul crac della Ittierre. Anche oggi il collegio giudicante, presieduto da Enzo Di Giacomo – con Vera Iaselli e Paola Ginesi a latere – ha dato la parola ai consulenti chiamati a deporre dal pubblico ministero Paolo Albano. Furono loro, attraverso accurate perizie, a dare agli inquirenti e agli investigatori della guardia di finanza le conferme che poi hanno portato a ipotizzare il reato di bancarotta fraudolenta nei confronti degli imputati. Giovanni Mottura, Claudio Miglio e Alberto Tron hanno illustrato tutti gli aspetti tecnici legati a un giro di compravendite e fatturazioni che hanno interessato alcune delle società che ruotavano nell’orbita della capogruppo It Holding. In questo processo, oltre a Tonino Perna, sono imputate altre nove persone. I problemi vennero a galla nel 2009, quando l’azienda di Pettoranello si trovò a fronteggiare centinaia di milioni di euro di debiti. Si tentò la carta dell’amministrazione straordinaria, ma da allora il colosso della moda non riuscì più a risollevarsi. Ai commissari inviati dal Governo – costituitisi parte civile in questo processo – non restò altro da fare che vendere i pezzi più pregiati della holding molisana, che tra l’altro hanno poi generato altre vicende controverse. Al termine delle relazioni dei tre consulenti è previsto il controesame da parte degli avvocati della difesa, che a loro volta hanno già convocato periti di parte per smontare il castello di accuse costruito dalla Procura di Isernia. La prossima udienza è stata fissata per il 23 novembre.