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martedì, Marzo 19, 2024

Isernia: scuole medie sicure? Mica tanto

AperturaIsernia: scuole medie sicure? Mica tanto

ingegneridi Enzo Di Gaetano

Scuole sicure: indubbiamente il cono d’ombra che dal 2002, l’anno terribile del terremoto di San Giuliano, oscura l’idoneità statica di tutti gli edifici scolastici della nostra regione, continua ad incombere anche sulla sicurezza delle scuole di Isernia, in particolare di entrambe le medie del capoluogo pentro: la Giovanni XXII e l’Andrea d’Isernia. Un cono d’ombra che resta e neanche l’ultima logorroica seduta del consiglio comunale è servita a dare certezze o garanzie. È tutto discutibile ed è tutto opinabile. La reale sicurezza, o garanzia, non la può dare nessuno, in presenza di edifici progettati e costruiti cinquanta e più anni fa. Ma, nel 2002, dopo San Giuliano, la Regione emanò la direttiva di acquisire il certificato di idoneità sismico-statica di tutte le scuole del Molise e la minoranza consiliare di Isernia, quel certificato, per le due scuole medie, ha chiesto di verderlo, nero su bianco. Una richiesta avanzata con insistenza da Rita Formichelli. Al consiglio, a sostegno e a supporto della decisione del sindaco, di riammettere comunque a scuola gli studenti delle medie, sono intervenuti anche tre degli ingegneri: Canè, Iadanza e Lemme (nella foto), che, pur dichiarando idonei i due edifici all’attività didattica, ne hanno condizionato l’uso a interventi urgenti su entrambe le strutture. In conclusione, in base alle norme del 2002 e con modesti interventi, Giovanni XXIII e Andrea d’Isernia, potrebbero anche essere definite sicure. Ma se, si volesse tener conto delle ultime norme sull’edilizia scolastica, quelle emanate nel 2015, entrambi gli edifici dovrebbero essere sottoposti a verifiche tecniche, costose e approfondite, che durerebbero mesi e di cui, al momento, non è possibile conoscere l’esito. Verifiche che, con altissima probabilità, certificherebbero l’incompatibilità di entrambe le scuole medie all’attività didattica. Per questo il desiderio della cittadinanza è e resta uno solo: quello che il comune, in tempi rapidissimi, realizzi un villaggio scolastico prefabbricato, dove ospitare sia l’Andrea d’Isernia, che la Giovanni XXIII. Poi, dopo il trasloco dei ragazzi, discutere – anche per anni – su cosa fare dei due edifici. Ma togliamo gli studenti. E il più presto possibile. Quella della sicurezza è stata una promessa pubblica di Giacomo d’Apollonio e siamo sicuri che la manterrà.

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