13.6 C
Campobasso
martedì, Aprile 23, 2024

Sant’Elia a Pianisi, successo per “La notte dei briganti – il borgo rivive”

Altri comuniSant'Elia a Pianisi, successo per "La notte dei briganti - il borgo rivive"

1235908-thumb“La notte dei briganti – il borgo rivive”. È la manifestazione che è stata proposta a Sant’Elia a Pianisi dalla Proloco Planisina. Diversi momenti tra cui un convegno, una rappresentazione e la serata svolta nel borgo tra folklore, antiche locande e la luce delle Ndocce di Agnone. 

Ruralità, religiosità, tenacia: tre elementi che, nella giusta combinazione, possono rappresentare una chiave di lettura di fatti storici ed insieme una traccia verso il futuro.

È uno degli spunti di riflessione emersi nell’arco della giornata – composta da più momenti – intitolata “la notte dei briganti, il borgo rivive”, organizzata dalla Proloco Planisina a S. Elia a Pianisi.

Tutto nasce da pagine di storia locale, da fatti citati e raccontati da Padre Alessandro da Ripabottoni, e dal legame, profondo della comunità di Sant’Elia a Pianisi con Padre Raffaele Petruccelli, detto anche “Il Monaco Santo”.

Mentre a livello canonico si punta al riconoscimento delle virtu’ dell’uomo di chiesa, per il popolo di S. Elia e non solo, quel cappuccino fu d’esempio, di guida. Ancora oggi i santeliani si soffemano in raccoglimento davanti alla sua statua, sulla sommità dell’imponente scalinata che dalla parte bassa del paese, quella fatta di opifici e punto d’accesso dell’abitato, porta fino al Convento dei Cappuccini.

Convento che come un baluardo resistette anche alla legge di soppressione seguita al 1861, quando tra quelle mura, ed in quelle antiche cellette, c’era Padre Raffaele. Un uomo mite, ma anche deciso, che non esito’ secondo la ricostruzione proposta in scena in questa occasione, a difendere un innocente accusato di brigantaggio e per questo condannato a morte, della cui innocenza invece egli era sicuro.

L’episodio, è stato rievocato proprio nel luogo in cui sarebbe stata alzata la forca all’epoca dei fatti, e dove oggi sorge la statua in marmo di Padre Raffaele.

La rappresentazione è stata inserita in una giornata articolata, cominciata con un convegno sui temi dell’agricoltura. In una comunità di lunga tradizione agricola, l’innovazione ma anche il recupero delle antiche cultivar puo’ rappresentare uno strumento di conservazione sia del territorio che delle forze giovani che ancora lo abitano, cosi’ come ha ricordato l’assessore regionale alle politiche agricole Vittorino Facciolla nel suo intervento.

A seguire, la rievocazione, con l’intervento del gruppo folklorico e della ndocciata di Agnone.

Strumenti tradizionali accompagnati in maniera inedita da un concerto di campane fuse e realizzate dalla fonderia Marinelli.

E il fascino delle ndocce ha dato colore e calore alla serata, guidando il corteo fino all’ingresso del percorso nel borgo, in cui hanno ripreso vita, idealmente per una notte, antiche locande con i sapori tipici della tradizione. Legumi, cereali, formaggi freschi.

Nella proposta di musica folklorica e popolare, anche il gruppo Squagliachiumm di Ripabottoni.

Sant’Elia a Pianisi è stato sempre un luogo di commercio e di passaggio, ma la sua posizione ricorre anche in itinerari culturali e religiosi.

Tanti i motivi dunque, per approfondire un legame e dei percorsi sia storici che sociali, come base per iniziative future. 

Ultime Notizie