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giovedì, Aprile 25, 2024

La Corte dei Conti ‘bacchetta’ la Regione: troppe criticità nella sanità e nell’indebitamento

AperturaLa Corte dei Conti 'bacchetta' la Regione: troppe criticità nella sanità e nell'indebitamento

13814405_10210074563729684_160629581_ndi ANNA MARIA DI MATTEO

Disavanzo sanitario, società partecipate, leggi impugnate dal Governo centrale dinanzi alla Corte Costituzionale: la Corte dei Conti ha espresso il giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Molise, ma con molte riserve. Troppe le criticità riscontrate sul documento contabile, ricco di contraddizioni. In molte occasioni, manca il rispetto delle prescrizioni imposte dalla legge.
La cerimonia questa mattina, a Campobasso, alla presenza dei vertici della Regione, di sindaci e rappresentanti del mondo politico, istituzionale ed economico del Molise. L’ammontare complessivo di indebitamento, riferito al 2015, è pari a 360 milioni 331mila euro, di cui 359 milioni 192 a carico della Regione. In questo caso, hanno detto i giudici contabili, non è stato rispettato il limite quantitativo previsto dalla legge. Uno sforamento che non consentirà alla Regione, in futuro, di assumere nuovi debiti fino a quando il limite non sarà rispettato. Da qui la richiesta, della Corte dei Conti, ad un monitoraggio più attento della sostenibilità del debito regionale.
Ma le bacchettate della magistratura contabile proseguono, con l’elenco delle leggi impugnate dal governo centrale dinanzi alla Corte costituzionale.
Tutte leggi di spesa, come la numero 11 del 4 maggio 2015, che disciplina le disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate ed uscite. «Di specifico interesse – si legge nella relazione della magistratura contabile – è il rilievo secondo il quale alcune figure di dirigenza generale, direttore di dipartimento, direttore generale della salute, segretario generale del Consiglio regionale, capo del servizio di gabinetto del presidente della Giunta regionale, di quello del Consiglio regionale e degli Affari istituzionali, non sono ricomprese nelle dotazioni organiche della Regione. Una siffatta previsione – prosegue la relazione- oltre a compromettere la corretta quantificazione delle risorse per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti e ad avere effetti negativi rispetto alla legge sul contenimento della spesa sul personale, non specifica le modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali, in contrasto con il buon andamento dell’attività amministrativa, e con la competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordinamento civile». Ma i rilievi vanno avanti, compresi quelli sulla riduzione del numero delle società partecipate dalla Regione, terreno sul quale il governo Frattura si sta muovendo in netto ritardo, rispetto alla normative nazionale. E poi c’è il disavanzo sanitario. Nella sua requisitoria, il procuratore regionale Carlo Alberto Manfredi Selvaggi, ha ricordato come il Molise sia in regime di piano di rientro dal 2007. «Il disavanzo è risultato pari a 27 milioni 129mila euro – ha scritto – La copertura è stata possibile grazie al contributo di solidarietà interregionale, pari a 30 milioni, quindi il risultato di gestione è stato di 2 milioni 871mila euro». Gli organi di controllo hanno richiamato l’attenzione della struttura commissariale sul fatto che il servizio sanitario molisano continua a produrre deficit e che le sanzioni previste, in caso di disavanzo, non sono state applicate solo grazie al contributo di solidarietà. E’ questa la stoccata finale che lascia poco spazio ad altre interpretazioni sul lavoro svolto dal presidente Frattura e dalla sua maggioranza.

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