È uno dei testimoni d’eccellenza della neapolitanpower, quella sintesi tra energie e culture che si esprimeva nella musica, all’ombra del Vesuvio, a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. James Senese e il suo sax raccontano ancora oggi, ogni sera, un misto tra passione e fatica, tra gioia e realismo.
Con i Napoli Centrale, band storica il cui percorso artistico si è incrociato piu’ volte con Pino Daniele, Senese racconta il mondo, tracciando un ritratto della Napoli di quella mitica epoca e mettendola a confronto con la vita di oggi.
Napoli Centrale da sempre ha rappresentato un laboratorio artistico di primissimo livello, tecnico e musicale. Ricerca, fusione tra generi ed esperienze, tutte cose già vissute da Senese, con Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi de Rienzo al basso, ed il doppio set di batteria, con l’energico Fredy Malfi e lo storico ineguagliabile Franco del Prete. A metà dello show incrocia le bacchette, e sembra di essere tornati al 1975.
Nella scaletta, un omaggio a pino daniele. Una sola canzone, ma significativa. Chi ten o mar, del 1979. Occhi lucidi per un attimo, e Senese anche sul palco ha salutato con questo brano l’amico di sempre.
L’evento rientra nel cartellone di Jazz in Campo – Jazz in Galdo, la rassegna che alla sua dodicesima edizione, dopo Campodipietra, focalizza su San Giovanni in Galdo le due serate conclusive. Un risultato costruito a più mani dalle due amministrazioni comunali con il supporto della Regione e la preziosa collaborazione delle realtà associative del territorio. Tra queste la proloco di Campodipietra e l’associazione Amici del Morrutto presieduta da Stefano Trotta. Un angolo di storia, che man mano diventa un punto di richiamo e di riferimento.
giuseppe carriera
