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venerdì, Marzo 29, 2024

Area di crisi, la Uil suona la sveglia alla Regione: i fondi ci sono ma servono idee e progetti

AperturaArea di crisi, la Uil suona la sveglia alla Regione: i fondi ci sono ma servono idee e progetti

webmail.telemolise.comdi ANNA MARIA DI MATTEO

In attesa che l’argomento venga affrontato nella seduta del Consiglio regionale del 27 luglio, la Uil ha anticipato i tempi, chiamando a raccolta, attorno ad un tavolo, i soggetti istituzionali e del partenariato per parlare di area di crisi, lo strumento che il Governo centrale ha messo a disposizione del Molise per far ripartire l’economia, ormai ferma da anni, dall’inizio della crisi, partita nel 2008. Una regione in ginocchio, con il tessuto imprenditoriale smantellato, con le imprese che chiudono i battenti, con l’edilizia ormai al tracollo e la sanità pubblica svuotata di risorse e personale. E’ questo il Molise che tenta di restare a galla e la Regione ora ha l’opportunità, forse l’ultima, per tentare di invertire la rotta che lo sta conducendo il Molise verso il baratro.
Il sindacato dunque suona la carica al governo regionale, affinché non si perda altro tempo. Le risorse ci sono, almeno quelle. Le idee, invece, no.Ed è questo il problema. Ancora non è chiaro come il governo regionale intenda muoversi all’interno di un provvedimento che stabilisce criteri ed aree precisi su cui impiantare l’area di crisi.
La Uil ha già pronte le sue proposte. Il rafforzamento dei servizi per l’impiego, l’orientamento professionale ed il potenziamento del sistema di alternanza scuola-lavoro . «Il 2017 sarà l’anno zero per una rivoluzione fiscale – ha annunciato la segretaria regionale della Uil, Tecla Boccardo – ridisegnando un fisco regionale più equo.  Occorre intervenire sulle politiche territoriali e degli enti locali. E poi c’è una questione di metodo, che è fondamentale – ha precisato la Boccardo – E’ necessaria una unitarietà della programmazione. Oggi davvero il Molise può ripartire, ma tutte le parti interessate devono stringere un patto che punti all’interesse comune. E’ questa la sfida da raccogliere», ha concluso la segretaria regionale del sindacato.
Una sfida difficile ma che al momento sembra essere l’unica strada percorribile per portare il Molise fuori dalle sabbie mobili.

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