Una risposta sostanziosa quella del Molise per il referendum proposto dalla Cgil sul lavoro. La campagna si è chiusa il 30 giugno. In termini percentuali, la nostra regione è al secondo posto per sottoscrizioni certificate ai tre quesiti proposti. Circa 8600 firme per ciascuno di essi, nel complesso quasi 26mila quelle certificate. 3 milioni e 300 mila in tutta Italia. soddisfatto il segretario organizzativo del sindacato molisano Franco Spina. «Il consenso ottenuto sul territorio – ha detto – dimostra che c’è una consapevolezza nei cittadini, lavoratori, pensionati e disoccupati sulla necessità di ridisegnare le politiche del Governo».
I referendum riguardano la cancellazione dei cosiddetti Voucher, concepiti per pagare prestazioni di lavoro accessorio e di breve durata, secondo la Cgil diventati strumento ordinario; la reintroduzione della piena responsabilità solidale del committente negli appalti in caso di violazioni nei confronti dei lavoratori e infine una nuova tutela sul reintegro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende con più di 5 dipendenti.
«La riforma del jobs act, l’esplosione dei voucher, i licenziamenti e la deriva sugli appalti- ha spiegato Franco Spina – hanno reso il lavoro ancora più vulnerabile e ricattabile e non è con queste politiche che può ripartire l’economia nè attraverso il ridimensionamento dei diritti. Senza un lavoro di qualità non c’è futuro di qualità» ha detto ancora il sindacalista.
I tre quesiti referendari accompagnano e sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare denominata «Carta dei diritti universali del lavoro», per la quale la raccolta firme continua fino al 30 settembre e la Cgil è impegnata nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle sedi del sindacato e nelle segreterie dei comuni molisani, per pretendere dal Governo nazionale e da quello regionale più attenzione ai bisogni dei cittadini a partire, appunto dal lavoro.
Raccolta firme referendum lavoro, successo della Cgil
