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giovedì, Aprile 25, 2024

Sanità, ecco le proposte del Forum. Riduzione al 15% del budget per i privati

AperturaSanità, ecco le proposte del Forum. Riduzione al 15% del budget per i privati
foti di Pino Manocchio
foti di Pino Manocchio

di PASQUALE DI BELLO

Solo il 15% del Fondo Sanitario Regionale ai privati. E’ questo l’elemento centrale della proposta elaborata dal Forum per la tutela della Sanità pubblica. Ribaltato lo schema voluto dal presidente Frattura che strizza l’occhio agli operatori privati. Nelle linee di indirizzo elaborate dal Forum per la riforma sanitaria, un No deciso anche all’ipotesi di ospedale unico Cardarelli – ex Cattolica.

Dopo lo sventolone alla Mohammed Alì rifilato al presidente Frattura con la manifestazione del 18 maggio, il Forum per la tutela della Sanità pubblica sferra un altro gancio micidiale sulla mascella del commissario ad acta e fa a brandelli la sua proposta di riforma, così come formulata nel piano operativo messo in campo.

Elemento centrale delle linee di indirizzo che il Forum ha elaborato per una riforma del piano sanitario regionale è la drastica riduzione del badget ad appannaggio degli operatori privati. Non più del 15% del Fondo Sanitario Regionale e quindi ben al di sotto della media nazionale che si attesta attorno al 20.

Pancia a terra il Forum prosegue nella lotta ad un sistema di riforma, quello voluto da Frattura, che assegna ai privati un ruolo robusto ed una presenza che in questo caso va oltre gli standard nazionali. La grottesca sceneggiata, quella messa in campo da Frattura con i parlamentari del PD Ruta e Leva e che pretendeva di far bere ai molisani la barzelletta di un riequilibrio di posti letto e budget a favore del pubblico, si è rivelata solo l’ennesima presa per il naso ai danni dei molisani.

Il sistema Frattura è quello di favorire i privati facendo credere di lavorare per il pubblico, un tentativo ormai costante al limite del sabotaggio. La chiusura del reparto di Chirurgia vascolare al Cardarelli è solo l’ultimo degli episodi registrato dalla cronaca. Chi ne volesse la prova, legga quanto scritto nel decreto commissariale appena sfornato, il n. 37 del 14 giugno che decreta il trasferimento dell’Unita di Chirurgia vascolare dal Cardarelli alla ex Cattolica. Un esperimento – scrive nel decreto Frattura – che potrà costituire il modello di riferimento per la complessiva integrazione funzionale tra la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” e il presidio ospedaliero Cardarelli di Campobasso”.

Dal Forum, su questo tema, arriva invece una indicazione chiara e di segno contrario. “E’ da escludere – scrivono – in ogni caso l’ipotesi di ospedale unico come aggregazione tra Cardarelli e Fondazione, un’idea davvero incomprensibile sul piano giuridico, economico, sociale e politico e che tra l’altro – sottolineano dal Forum – vede già su tale progetto il giudizio critico dell’avvocatura regionale”.

Per il Forum il diritto alla salute non può essere assoggettato alla logica del profitto, per questo occorre difendere e potenziare il servizio pubblico, ospedaliero e territoriale. E’ necessario prima organizzare la medicina sul territorio e solo successivamente intervenire sugli ospedali. Campobasso, Isernia e Termoli: sono questi i nosocomi che il Forum individua come strutture per acuti, mentre Larino e Venafro vanno riconvertiti in Ospedali di comunità con posti letto a bassa e media intensità di cura. Agnone, invece, dovrà restare Ospedale di Zona disagiata. Tra le richieste del Forum, anche l’abolizione dei rapporti di lavoro precari.

“La medicina convenzionata va proporzionata alle esigenze del territorio e vi si deve far ricorso solo dove il pubblico non può essere utilizzato e in tale senso – dice il Forum – elementi utili vengono dai dati a suo tempo forniti dal dott. Carmine Ruta”. “Alla sanità convenzionata – questa la conclusione – vanno certo pagati i servizi ma senza distribuire ad essi fondi di altra natura come è avvenuto finora”.

Intelligenti pauca, direbbero i latini, ma Frattura sembra essere allergico ai colossal romani. A Quo Vadis sembra preferire il Titanic e come l’orchestrina di quello sciagurato transatlantico, continua a suonare allegramente mentre la nave cola a picco.

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