di ANNA MARIA DI MATTEO
Resta valido l’ultimatum lanciato dal comitato spontaneo dei dipendenti Atm: se entro il 30 maggio non saranno pagate le mensilità arretrato, non sarà più garantito il servizio di trasporto extraurbano. Una decisione estrema per tentare di ottenere ciò che i lavoratori chiedono da mesi. Non ricevono gli stipendi dallo scorso mese di gennaio. Una situazione denunciata al prefetto di Campobasso e all’assessore regionale ai Trasporti.
Risposte al momento non sono arrivate. Nel corso dell’incontro che si era svolto in assessorato il 13 maggio, Nagni aveva promesso il pagamento, entro dieci giorni degli stipendi di marzo e aprile. Una promessa rimasta tale, visto che i dipendenti non hanno ricevuto ancora nulla. L’azienda, dal canto suo, ha fatto sapere di essere in attesa che la Regione eroghi le somme dovute. E’ sempre la stessa storia: se le risorse regionali non arrivano, è impossibile pagare gli stipendi ai dipendenti. Se poi alle lentezze ed agli intoppi burocratici si aggiunge il taglio dei trasferimenti statali, è facile immaginare in quali condizioni sia costretta a lavorare l’azienda di trasporto extraurbano. Non è una giustificazione, hanno precisato dall’Atm, ma è la reale situazione.
Se non arriveranno le risorse, sarà difficile anche pagare il gasolio per far circolare i mezzi, oltre che gli stipendi ai dipendenti.
L’azienda e la Regione in queste ore stanno cercando una soluzione affinché vengano reperite le risorse per dare risposte alle richieste legittime dei dipendenti che ormai sono allo stremo, senza più alcuna fonte di reddito e con famiglie a carico.
Una situazione che si trascina da mesi e che ora è diventata insostenibile. La soluzione va trovata e subito. In caso contrario, scatterà la protesta, con conseguenze pesanti sugli incolpevoli utenti.
