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giovedì, Aprile 25, 2024

Riordino della sanità: “Il Molise non è un posto per anziani”

AttualitàRiordino della sanità: "Il Molise non è un posto per anziani"

badante_anziana.630x360di MINO DENTIZZI

In questi giorni a Campobasso è in pieno svolgimento la settimana per il buon invecchiamento organizzata dal Comune in collaborazione con i Centri Sociali per Anziani e con il Centro Alzheimer dell’ASReM.
Ma al di là della meritoria e bella iniziativa, per gli anziani sono tempi duri: il Molise sempre più non è un paese per vecchi.

Il piano operativo straordinario per il riordino della sanità del Molise pubblicato da pochi giorni, redatto tenendo conto esclusivamente di una logica di pareggio di bilancio, asfalta tutto quello che di buono nel corso degli ultimi anni era stato fatto a favore dei pazienti anziani. E’ un vero scandalo!

Elimina l’unico reparto di geriatria esistente nel Molise e riduce drasticamente i fondi all’assistenza domiciliare (chi più degli anziani usufruisce di questo servizio?), alla spesa farmaceutica (chi più degli anziani affetti da malattie croniche e da pluripatologie è costretto ad assumere farmaci?), alla nutrizione ( chi più degli anziani necessita di integratori alimentari?), ecc…

In sanità i bilanci sono diventati l’unica attenzione di chi ha l’ambizione di programmare i servizi e l’incubo di chi deve gestirli: sono, ormai. l’obiettivo al centro di tutto il sistema, indipendentemente dal prodotto.

Quando mai si accetterebbe una industria che rivolge lo sguardo solo ai bilanci, trascurando la qualità di ciò che produce? Dopo pochi mesi sarebbe chiusa o radicalmente trasformata.

Molte sono le possibili analisi interpretative del fenomeno, ma la prima è la crisi della politica, accompagnata dalla gravissima riduzione delle capacità tecniche dei gestori, che essa stessa ha provocato in questi anni.

Ed è un fenomeno generale, che parte dall’alto, dal governo nazionale, e spesso le Regioni sono costrette esclusivamente ad adeguarsi a leggi, regolamenti e normative statali. Un governo capace dovrebbe selezionare i settori più fragili, realizzando piani pluriennali e mettendo a disposizione le risorse necessarie. Il tutto in una logica di gestione di sistemi complessi, i quali necessitano di attenzioni sistemiche.

Il problema dei servizi per un popolazione che invecchia non può certo essere affrontato in termini semplicistici, tagliando delle spese da un lato e facendo qui e là interventi spot, di durata variabile in base ai soldi che sono disponibili.

La politica è priva di una visione profonda della dignità della persona e del suo compito di difenderla concretamente. Però noi operatori dobbiamo andare avanti, il bisogno delle persone fragili ci interroga senza tregua quotidianamente.

 

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