di Gianni Bruno
Il lavoro che tocca in questi giorni lo stato maggiore del Campobasso non è semplice, ma si può affermare, nel contempo, che un grosso passo in avanti è stato compiuto. Parliamo dell’approvazione dell’aumento di capitale avvenuta sabato scorso. Benvenuto ufficialmente ad Aniello Aliberti che non compra il Campobasso, ma provvede a rasserenarne la situazione economico – finanziaria che non era proprio florida. Il rischio paventato senza la mano importante di Aliberti sarebbe anche potuto consistere in una difficoltà a reperire le risorse necessarie all’iscrizione nel prossimo campionato di serie D.
Ripianare la massa debitoria è stato il primo fondamentale passo da compiere prima di poter progettare situazioni future. Il Campobasso della prossima stagione avrà una nuova organizzazione societaria, più snella, fatta di figure professionali all’altezza della situazione. La simbiosi con l’associazione “Noi siamo il Campobasso” sarà stretta come accade da tre anni a questa parte. Lo stesso Aliberti ha sempre precisato nelle sue recenti esternazioni che il comitato di tifosi rimarrà in possesso della maggioranza delle quote sociali, com’è attualmente.
Insomma, è facile constatare come si stiano giocando due partite, quella del campo e quella societaria. La seconda ha avuto un lieto fine e aspetta di trovare una maggiore consacrazione nel momento in cui sarà terminata la stagione in corso; sul campo meriti a Favo, al suo staff tecnico ed ai giocatori. I play off sono cosa fatta, manca un punto per il terzo posto matematico. Poi testa e gambe ai post regular season.
