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sabato, Aprile 20, 2024

Referendum e primarie, le “illogiche politiche” del PD e Leva chiede chiarezza o dimissioni

AttualitàReferendum e primarie, le "illogiche politiche" del PD e Leva chiede chiarezza o dimissioni

bandiere-pd_32846di GIOVANNI DI TOTA

I nervi sono ancora tesi, anzi a fior di pelle. E quella che più di qualcuno aveva già etichettato come tregua tra Danilo Leva e i vertici del Pd, dopo la seduta trilaterale sulla sanità, appare ogni giorno che passa una foto di facciata e per giunta già ingiallita.

Le contraddizioni nel partito democratico sono riemerse domenica, riportate a galla dal fondo del mare dalle trivelle e dal voto sul referendum vissuto in modo del tutto disarticolato. Nel Pd c’è stato il fronte del sì, quello del no e l’invito ufficiale renziano a restare a casa.

Una spaccatura rilevata anche in loco, dove Frattura, che aveva partecipato alla promozione del referendum ha votato no, da cittadino ha tenuto a specificare, non rinunciando alla propaganda da presidente e ignorando l’invito di Renzi a rimanere a casa. Il senatore Ruta e il deputato Leva hanno votato sì. La segretaria Micaela Fanelli, non è chiaro se per mantenere la segretezza del voto o per non sbagliare, ha mantenuto un religioso silenzio.

Nemmeno fosse alla guida del maggiore partito della coalizione di centro sinistra. Coalizione dove, peraltro, si annidavano fastidiosi elementi ambientalisti: Sel, Comunisti italiani, e movimenti civici che si sono schierati per il sì. Tra questi i consiglieri regionali della maggioranza Monaco, Ciocca, Ioffredi in evidente contrapposizione al no del governatore. Illogiche politiche.

Uno specchio che sta riflettendo la stessa immagine sul palcoscenico elettorale di Isernia. Alle primarie del centro sinistra hanno partecipato in tre. Formichelli le ha vinte, sarà lei candidata sindaco ufficiale; secondo è arrivato Franco Capone, terza Maria Teresa D’Achille. Alcuni, Cosmo Tedeschi e Lucio Pastore le hanno evitate e si sono candidati in autonomia.

Tedeschi, però, è un esponente di punta del Pd e il responsabile degli enti locali del partito, Maurizio Cacciavillani si è fatto vedere accanto a lui in una conferenza stampa. Una scelta che ha fatto scattare Danilo Leva: o la Fanelli gli revoca l’incarico in segreteria – ha ipotizzato il parlamentare – oppure significa che la segretaria è complice di questa scelta. Nel qual caso – è la conclusione di Leva – dovrebbe essere la Fanelli a dimettersi.

Scena troppo confusa e complicata quella di Isernia per aspettarsi una risposta chiara e univoca da via Ferrari. Magari un suggerimento, un aiutino da casa o da via Genova?

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