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venerdì, Marzo 29, 2024

Sanità, la Cattolica sbugiarda Frattura, Ruta e Leva. Dimissioni immediate, lo chiede il Molise intero

AperturaSanità, la Cattolica sbugiarda Frattura, Ruta e Leva. Dimissioni immediate, lo chiede il Molise intero

dimissionidi PASQUALE DI BELLO

Con una nota congiunta, L’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Fondazione Giovanni Paolo II hanno smentito qualsiasi intesa raggiunta con la Regione in materia di governance pubblica della ex Cattolica. Quella che sta emergendo è l’ennesima menzogna contrabbandata per verità e ammannita ai molisani. Per i tre, quella delle dimissioni è l’unica strada percorribile.

Il sospetto che quello messo in campo dai mangiatori di spade del PD fosse un trucchetto da bazar è diventato certezza. Con una nota congiunta, il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Franco Anelli e il Presidente della Fondazione Giovanni Paolo, Maurizio Guizzardi, hanno letteralmente sbugiardato e dimissionato il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e i due parlamentari del Partito democratico, Roberto Ruta e Danilo Leva. I tre, nei giorni scorsi, hanno reso noto un piano di integrazione tra l’ospedale Cardarelli di Campobasso e la Fondazione Giovanni Paolo II che, tra le altre cose, prevedeva un governance pubblica della ex Cattolica. Dei cinque componenti il Consiglio di amministrazione, hanno detto i tre esponenti politici, quattro sarebbero stati di nomina regionale (col gradimento della Fondazione) e uno sarebbe andato ad appannaggio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore .

Quella che segue – testuale – è la risposta venuta dai vertici dell’Università e della Fondazione: L’ipotesi, rappresentata in modo irrituale e in sede non istituzionale, di un mutamento della governance della Fondazione Giovanni Paolo II non è mai stata sottoposta agli organi della Fondazione stessa e dell’Ateneo e appare, per quanto è dato intendere, tecnicamente impraticabile e comunque inaccettabile da parte dell’Ateneo, che ritiene qualsiasi forma di cogestione del Centro Giovanni Paolo II non compatibile con le finalità istituzionali e i riferimenti etici e morali del Centro stesso”.

Sempre nella medesima nota, Anelli e Guizzardi esprimono una valutazione tutta politica che è per Frattura, Ruta e Leva un vero e proprio atto d’accusa: “Se, al di là di esteriori dichiarazioni di ricerca di integrazione, esiste una volontà politica di contrastare lo sviluppo, fino addirittura a far cessare l’esperienza della Istituzione no profit che rappresentiamo (e che ha fin qui sostenuto enormi oneri economici per la sua presenza a Campobasso), tale volontà deve essere espressa con chiarezza ed esposta al giudizio dell’opinione pubblica senza ambiguità, spiegando ai cittadini e forse anche alle coscienze di coloro che si rendono autori di un tale disegno, quali sarebbero le conseguenze sui livelli di tutela dalla salute”.

Davanti a tali parole, che sono l’esatto contrario dell’ambiguità pelosa nella quale il PD ha trascinato il Molise e la Sanità molisana, riteniamo che un atto di dimissioni immediate del Presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità sia l’unico gesto che possa restituire dignità e credibilità ad una Regione amministrata non solo da mangiatori di spade ma da venditori di fumo, illusionisti della politica che (cito Marco Travaglio) “ci pisciano in testa e ci dicono che piove”. La misura è colma e davanti alla presa per i fondelli dei visipallidi del PD, rotti a tutte le malizie e a tutte le manovre di corridoio, il Molise è chiamato ad uno scatto di orgoglio e dignità che metta fine al gran carnevale nel quale un’intera Regione è stata trascinata dalla peggiore classe politica e amministrativa che si ricordi.

L’intero PD, Renzi in testa, davanti ad una smaccata menzogna contrabbandata per verità evangelica, dovrebbe arrossire di vergogna, chiedere scusa ai molisani e imporre le dimissioni immediate agli autori di uno spettacolo raccapricciante. Ma la crisi di coscienza è un lusso che nel Partito democratico hanno deciso di non concedersi. Anzi, dal petrolio alle banche e adesso alla sanità, la menzogna è il concime preferito dai democratici per coltivare carriere politiche che ogni giorno sottraggono braccia all’agricoltura e all’alpinismo. Se lorsignori sono allergici alla zolla e alla zappa, ci auguriamo almeno che vadano a nascondersi tra le vette dolomitiche e tolgano il disturbo.

 

 

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