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giovedì, Marzo 28, 2024

Garanzia Giovani, storia di un fallimento

AttualitàGaranzia Giovani, storia di un fallimento

Garanzia_giovani-1000x5001Garanzia Giovani. I numeri del fallimento sono impietosi: degli oltre 865mila iscritti, solo 227 mila sono stati avviati ad una misura concreta che, nella maggior parte dei casi è rappresentata da un tirocinio extracurriculare di sei mesi. Concretamente, alla fine dei sei mesi, sono stati soltanto 32mila i contratti con i giovani e aspiranti lavoratori passati dalla disoccupazione ad una parvenza di occupazione. Per il resto, tutti a casa. Questo il dato nazionale emerso dal rapporto pubblicato dall’ISFOL nei giorni scorsi.

Se il dato è fallimentare sul piano nazionale, su quello locale è catastrofico. Garanzia giovani è risultato solo un carrozzone clientelare sfruttato dalla politica per generare consenso sulla pelle dei cittadini. Giovani cittadini disoccupati tra i 15 e i 29 anni, in questo caso. In particolare, per la misura più propagandata, il tirocinio extracurriculare, in Molise sono stati stanziati circa 7 milioni e 700mila euro di fondi europei che non hanno prodotto al momento alcuna occupazione effettiva. In realtà, complice un mercato del lavoro inesistente, la misura è stata solo uno sperpero di denaro pubblico per assicurare ai datori di lavoro manodopera a buon mercato, ai ragazzi una paghetta mensile di meno di 500 euro e alla Regione una verniciata di fresco alle mura luride e cadenti di una politica del lavoro totalmente lasciata all’improvvisazione.

Chi volesse farsi un’idea del marasma che vige in Regione, pensi al sol fatto che da circa tre mesi al Molise manca un assessore al Lavoro, ovvero il garante e l’interlocutore principale del progetto. Non abbiamo idea se qualcuno rimpianga il dimissionario Michele Petraroia ma sta di fatto che dal suo abbandono il presidente Frattura ha tratto l’ennesimo spunto per aumentare e centralizzare altri poteri nelle proprie mani. Sulla mancata nomina del nuovo assessore, peraltro necessario a completare il quadro istituzionale destinato a governare il percorso dell’area di crisi complessa, Frattura ha capitalizzato un potere contrattuale e di interdizione politica che, nell’attesa di regolare i conti all’interno del PD, sta ulteriormente aggravando il contesto generale nel quale si dibattono imprese e lavoratori. Tuttavia nel frattempo Frattura a cui non mancano né il fiuto per i disastri né la vocazione a rendere difficile il facile attraverso l’inutile, pare che abbia conferito al Consigliere di Grande Sud, Salvatore Micone, una speciale delega ai “Centri per l’impiego”, strutture in procinto di passare sotto l’ala regionale. I centri per l’impiego, per restare in tema, sono uno dei punti nevralgici del progetto garanzia giovani. Pare che alla notizia dell’avvenuta delega ci sia stato un sussulto di fiducia per giovani, giovanissimi e meno giovani che al grido di “mi manda Micone”, hanno riacceso i loro cuori e le loro speranze.

 

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